“Massimo Ranieri è il mio incendio, è la commedia e la tragedia, il prestito e il regalo, la musica leggera e il jazz, il talento e l’impegno. È un luogo di contrasti armonici, di percorsi paralleli e divergenti” racconta Jacopo Cirillo nel suo libro ‘Massimo Ranieri, le rose non si usano più’. Jacopo attraverso la sua narrazione riesce a dare vigore ad un pezzo di Napoli fondamentale, la canzone, e lo fa attraverso la figura di Massimo Ranieri, a cui è particolarmente legato. La sua carriera multiforme diventa per il giovane motivo che scandisce le sue giornate, i tempi con la famiglia, le tradizioni e i viaggi, mentali e fisici.
Il protagonista del testo, parte per un viaggio che gli consentirà di incontrare il suo idolo, proprio durante questo viaggio, un vero percorso di vita, si alterna il racconto di aneddoti personali, tappe del percorso artistico del cantante e storie di vita. Jacopo racconta delle sue domeniche pomeriggio con la nonna e della loro silenziosa passione comune, cantare le canzoni di Ranieri, nessuna parola ma solo un vibrante interesse che li porterà in simbiosi molto più che attraverso la parola stessa.
Allora lo stesso viaggio che l’autore percorre da Milano a Roma per intervistare il cantante diventa metaforico, non è un diario né un’autobiografia ma le parole scorrono fluide ricamando alcune vibranti esperienze e memorabili ricordi in cui facilmente un napoletano può rintracciare una fetta della sua esistenza. Il tempo è scandito dal ritmo stesso della vita ma lo fa in modo leggero, evocando l’esperienza di chi scrive e ha nel suo cuore un grande sogno.
INFORMAZIONI – Jacopo Cirillo (1982) autore e collaboratore di Topolino e ghost writer di Paperinik sul blog ufficiale, nel 2008 ha fondato il sito letterario Finzioni (www.finzionimagazine.it), scrive di libri, pallacanestro e serie tv su diverse testate, organizza eventi culturali a Milano. Il testo ‘Massimo Ranieri. Le rose non si usano più’ pp. 160 – euro 13,00 – uscita 12 ottobre 2017 collana Incendi – Narrazioni combustibili.