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Guai per Armando Izzo, il calciatore napoletano del Genoa: rinviato a giudizio

E’ stato rinviato a giudizio e sarà processato per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva, Armando Izzo, il calciatore napoletano del Genoa. Da sempre il difensore ha respinto le accuse, assistito dall’avvocato Salvatore Nugnes, ma questo non è bastato.

A partire dal mese di febbraio Izzo dovrà difendersi dinanzi ai giudici del collegio A della nona sezione del tribunale di Napoli. Il calciatore è al centro dell’inchiesta sui clan e le scommesse in serie B a causa del legame di parentela con lo zio, Salvatore Petriccione, boss della Vanella Grassi. Il ragazzo di Scampia è accusato di aver dato una mano a combinare le partite della stagione 2013-2014. A svelare dettagli sul caso anche le parole dell’ex calciatore Luca Pini che ha confessato accordi e risultati pilotati in un interrogatorio con il pm. Per la storia delle combine Izzo ha già scontato sei mesi di squalifica, ora per lui un processo penale.

Secondo quanto riporta Il Mattino, il giudice Marcello De Chiara, accogliendo la richiesta del pm Maurizio De Marco, ha deciso il rinvio a giudizio per Armando Izzo e per Umberto Accurso (difeso dall’avvocato Roberto De Fusco), uno dei giovani capi del clan della Vanella, che proprio ieri è stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio Stanchi-Montò, e per un gregario del gruppo, Salvatore Russo (difeso dall’avvocato Claudio Davino), di recente arrestato anch’egli per lo stesso duplice omicidio. La data della prima udienza è fissata per il 2 febbraio 2018. Mentre per Pini (avvocati Fabio Fulgeri e Vincenzo Motti) e per l’ex calciatore dell’Avellino Francesco Millesi (avvocato Dario Vannetiello), che hanno scelto il rito abbreviato, il pm ha chiesto la condanna, rispettivamente a tre anni e mezzo e a cinque anni di carcere, con sentenza prevista a metà dicembre.