Sono giorni di dolore nel piccolo comune di Monteforte Irpino dopo il decesso di Pasqualino Valente, il bimbo di due anni morto giovedì scorso all’ospedale Cotugno di Napoli per meningite.
Il bambino è affetto da meningite da pneumococco nonostante fosse vaccinato. Un batterio che in 48 ore ha reso impotenti i medici dell’ospedale Moscati di Avellino, dove il bimbo era stato inizialmente portato per febbre alta e vomito, e poi quelli della struttura napoletana. “È stata una tempesta perfetta” spiega a Il Mattino Gaetano Morrone responsabile per l’Asl di Avellino dei servizi prevenzione collettiva, lavoro, uffici sanitari, igiene e pubblica vigilanza sulle malattie infettive.
“Il bimbo di 2 anni morto per meningite pneumococcica non contagiosa aveva una condizione difficile, ma tutte le condizioni negative che potevano verificarsi hanno avuto luogo e il bimbo non è riuscito a salvarsi”.
“Sono abbastanza definiti i motivi di un decesso in presenza di questa malattia – continua Morrone -. Il bambino potrebbe essere stato colpito da un ceppo non presente nei 13 del Prevenar, il farmaco iniettato. Una seconda ipotesi riguarda il decadimento dell’immunità per uno stato debilitante o per un’affezione concomitante o per lo stato di salute di base del paziente. Infine va considerato che una percentuale dei vaccinati non risponde non risponde al vaccino. In casi come il morbillo è così alta la quota che non risponde che sono previste due vaccinazioni per tutti per arriva al 99% per cento della copertura”.
Solo un caso per l’esperto, non c’è nessun problema di pericolosità dei vaccini: “La vaccinazione di massa ha salvato generazioni di giovani dagli esiti drammatici di questa malattia. La regressione di alcune malattie è avvenuta solo grazie alla copertura vaccinale che è stata imposta”.