Tutto è nato dopo il lancio di secchi d’acqua e uova dalle finestre
Pestato nell’androne del palazzo dopo una lite nata da una probabile divergenza di vedute sulla movida nella zona dei baretti di via Aniello Falcone al Vomero, quartiere collinare di Napoli. E’ quanto accaduto giovedì sera, poco dopo le 23 in un condominio della zona.
Secondo quanto riporta Repubblica, la vittima è un noto professionista, tra i più attivi nella battaglia contro la movida-selvaggia di via Aniello Falcone, dove già nei mesi scorsi i residenti furono protagonisti di cortei notturni per denunciare il caos, il frastuono e il traffico presente anche fino a notte fonda. L’uomo sarebbe stato affrontato dal gestore di un noto baretto della zona, affiancato da altre due persone. Al momento – precisa Repubblica – non ci sono denunce ufficiali ma a scatenare la lite sarebbe stato una multa ricevuta nei giorni scorsi dall’imprenditore per l’eccessivo frastuono proveniente dal suo bar.
Il professionista è stato colpito da una violenta testata e poi, dopo essere caduto a terra, da due calci nelle gambe. Ferite che lo hanno costretto a farsi refertare in ospedale così come è accaduto anche per il gestore del locale che avrebbe riportato lievi contusioni.
Il giorno dopo, venerdì 13 ottobre, un altro episodio inquietante. “Un gruppo di persone (secondo alcuni avrebbero avuto persino i volti travisati ma la circostanza non è confermata dalle forze dell’ordine) intorno alle 23,30 di venerdì si introduce nel palazzo dove vive il professionista. Urlano e picchiano con veemenza alle porte – spiega Repubblica – e suonano insistentemente ai campanelli degli appartamenti. Per fortuna nessuno apre e nessuno esce sui pianerottoli. I condomini restano barricati in casa in attesa dell’arrivo della polizia. Uomini, donne e bambini prigionieri nelle proprie abitazioni. Prima di fuggire per evitare di essere bloccati dalla polizia gli assalitori distruggono il citofono del palazzo”.
Alla base dell’azione intimidatoria il comportamento di alcuni residenti che “esasperati per il frastuono proveniente dalla strada e per la musica a tutto volume, avrebbero lanciato secchi d’acqua e, forse, delle uova dalle finestre“.
Sul Roma invece c’è la versione dei fatti di uno dei gestori dei baretti presenti nella zona:
C’è sempre stato astio con qualche residente – spiega Fabio Maccaroni – ma non c’è mai stata grande collaborazione da parte loro per trovare una vera intesa. Siamo arrivati al limite. La Polizia ha fatto accertamenti e redatto un verbale. I testimoni hanno visto e descritto la sagoma di chi si affacciava e poi rientrava dal piano da cui sarebbero partiti i getti d’acqua e le uova». Insomma, un episodio che accentua le distanze tra residenti e gestori dei locali: «Il mio, così come gli altri baretti della zona – conclude Fabio Maccaroni – ha avuto controlli su controlli ma abbiamo sempre dimostrato di essere in regola. Siamo a posto con i permessi ed è inconcepibile che si lancino acqua e uova contro gente intenta sola a godersi quale ora di libertà. Con l’Associazione Baretti Aniello Falcone abbia garantito anche un servizio navetta, proviamo a tenere gli animi sempre calmi per creare un divertimento sano e non fastidioso. Se qualcuno non è d’accordo ci sono altre strade, facciano denunce, ma è inconcepibile lanciare acqua e uova contro la gente in strada. Un atto di inciviltà e procurato allarme. Abbiamo fatto e continueremo a fare le nostre denunce, ma siamo arrivati ad un punto limite”.
