Sono quattro al momento i super latitanti più ricercati in Italia. Se per la mafia gli investigatori sono da decenni sulle tracce di Matteo Messina Denaro (ricercato dal 1993) e Giovanni Motisi (ricercato dal 1998), così come per Attilio Cubeddu, dell’Anonima sequestri, che dal 1997 è sparito dalla circolazione, per la camorra il nome sempre caldo è quello di Marco Di Lauro, 37 anni, quarto figlio di Ciruzzo ‘o milionario, ricercato da quasi 13 anni.
Sulle sue tracce ci sono le forze dell’ordine di tutta Europa ma in molti continuano a pensare che Di Lauro jr non si sia mosso dalla sua Scampia, grazie anche a una rete di fiancheggiatori fittissima, pronti a tutto per il boss amante dei motori e dei travestimenti (spesso sarebbe passato da un rifugio all’altro travestendosi da donna).
Lui però continua a non lasciare tracce. Sono anni che gli investigatori non hanno elementi nuovi (almeno così pare) per riuscire a rintraccialo. L’ultima apparizione del fantasma di Scampia risale al 2014 quando – secondo le testimonianze di alcuni pentiti del clan Vanella Grassi – incontrò proprio i “Girati” per sistemare alcune vicende e risolvere nel migliore dei modi (e cioè a favore dei Di Lauro) la terza faida di Scampia tra i giovani della Vanella e gli Scissionisti dei Notturno-Abete-Abbinante.
“Aiutateci a trovare il latitante”, è l’ultimo appello lanciato della rete europea ENFAST (European Network Fugitive Active Search Team), network delle forze di polizia europee costituito per agevolare lo scambio di informazioni volte al rintraccio di latitanti.
Tuttavia se da un lato tracce ufficiali non ce ne sono, dall’altro Di Lauro jr può contare sulla “solidarietà” anche di una parte del web che non perde occasione per incoraggiare “F4” (quarto figlio di Paolo Di Lauro) e deridere l’operato delle forze dell’ordine. Diversi i commenti “pro latitante” presenti su Facebook ogni volta che c’è una notizia che lo riguarda.
In un articolo pubblicato la scorsa settimana da Internapoli.it, gli utenti si sono letteralmente scatenati: “Li stai mandando al manicomio”, “Number One”, “Forza Marco, siamo con te” e così via. C’è chi addirittura spera un giorno di poterlo incontrare e ringrazia “lui e la sua famiglia” perché “Secondigliano era viva” con loro.
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