Dopo 7 anni è arrivata la prima condanna nel caso della morte di Andrea Colace, un giovane di 23 anni che arrivò all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli con diversi traumi riportati a seguito di un incidente e non ricevette tempestivamente le cure mediche necessarie. E’ questo quanto conferma l’ipotesi accusatoria, che condanna due medici del citato noscomio a un anno di reclusione per omicidio colposo.
Era la notte tra il 9 e il 10 luglio del 2010 quando Andrea, a bordo del suo motorino, andò a finire sul dissuasore del marciapiede di via Giordano Bruno, riportando una grave lesione al fegato. L’ambulanza lo portò all’ospedale Fratebenefratelli, dove i medici, secondo quanto sostenuto dall’accusa, intervennero in ritardo, sottoponendolo prima a una tac e disponendo solo dopo il trasferimento al Cardarelli, dove fu sottoposto a un intervento di packing, operazione per bloccare l’emorragia, durante la quale morì.
La madre, Caterina Stellato, si è sempre battuta affinché la verità su quegli istanti che hanno preceduto la morte del figlio 23enne venisse a galla. “Voglio una sentenza, un processo giusto. L’ho giurato in punto di morte a mio figlio“. E a distanza di ben 7 anni due medici dell’ospedale Fatebenefratelli sono stati condannati a un anno di reclusione per omicidio colposo. Il giudice monocratico della IX sezione penale del Tribunale ha anche disposto l’assegnazione provvisionale di 200mila euro per ogni genitore e 100mila euro alla sorella in attesa che le sezione civile quantifichi il risarcimento totale.
