Il Sindaco metropolitano ha avallato un accordo con l'opposizione per l'inquadramento di 27 collaboratori che lavoreranno con i partiti
Il consociativismo è un principio perfettamente applicato al Consiglio della Città Metropolitana di Napoli. Gli arancioni di Dema, gli azzurri di Forza Italia e i Dem del Partito Democratico, hanno stretto un accordo che potrebbe costare all’ente pubblico una cifra che si aggirerebbe intorno ai 500mila euro all’anno: l’assunzione di 27 staffisti.
Insomma, quando c’è da mettersi d’accordo su questioni di interesse, i due principali partiti (quello di maggioranza e quello di opposizione) non hanno faticato molto nel trovare un punto di unione. Un patto sottoscritto a fine agosto, quando l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica è meno forte e concentrata.
Saranno dunque assunti a tempo determinato, 27 collaboratori scelti dai partiti e dai loro Consiglieri metropolitani. Una decisione che avrebbe spaccato le opposizioni, infatti all’interno di Forza Italia, la Consigliera del Comune di Napoli, Mara Carfagna avrebbe espresso tutta la sua contrarietà.
Invece, il Sindaco Luigi De Magistris ha rafforzato il patto con l’area che fa capo a Petangelo e Cesaro, oltre che a tenere a bada il Pd regionale. Dopo la questione delle deleghe che il Sindaco arancione ha affidato ad alcuni Consiglieri metropolitani dei Dem, scatenando lo’ira del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, ecco che è esplosa la vicenda degli staffisti.
De Magistris, decantato per aver rappresentato un’amministrazione di rottura rispetto alle precedenti, ha giustificato l’iniziativa come “pura cooperazione istituzionale“. Dunque, si legge nella nota del Direttore generale della Città metropolitana, Giuseppe Cozzolino che l’Ente “al fine di garantire il presidio delle sue funzioni, ha espresso l’indirizzo politico di procedere alla sottoscrizione di 27 contratti per altrettanti staffisti“.
Adesso ci saranno da chiarire i criteri di assunzione, passaggio importante per evitare inutile e parassitarie forme di clientelismo. Nel frattempo gli ex dipendenti della Provincia, che sarebbero potuti essere riassunti proprio in vista di questo provvedimento, sono ancora a spasso. Sull’intera questione potrebbe indagare la magistratura contabile, ovvero la Corte dei conti.