Ci ha lasciati con un augurio che credo tutti i tifosi napoletani apprezzeranno: “Forza Napoli a voi e famiglia“. Un saluto dato a Dimaro sede del ritiro azzurro dove Sandro Ruotolo, volto storico del giornalismo italiano, è riuscito ad unire le sue passioni. Una è quella sportiva “Essere qui, al fianco della mia squadra, è rilassante e divertente allo stesso tempo“. L’altra è quella professionale e giornalistica che nasce da una passione civile che Sandro ha messo in gioco da anni attraverso le sue inchieste: la lotta alle mafie.
Infatti Sandro Ruotolo è ospite del convegno che si tiene nel teatro di Dimaro e che si chiama: “Dalla tessera del tifoso al rapporto tra la criminalità organizzata e le curve”. Per il giornalista napoletano l’attenzione degli investigatori e delle istituzioni, va concentrata sui campionati minori, in quelle serie dove è più facile per le organizzazioni criminali infiltrarsi e sviluppare il loro sistema economico e di potere.
Da super tifoso del Napoli che atmosfera hai percepito qua a Dimaro?
Ma credo che la parola più adatta sia tranquillità. Nel bene perché permette al gruppo di stare sereno, nel male perché rischia di essere dannosa nel sottovalutare alcune piccole problematiche. L’anno scorso si diceva lo stesso e poi è successo quello che è successo. Insomma stiamo più rilassati ma non dobbiamo dirlo.
Che opinione ti sei fatto della gestione del “caso” Reina e del marcato del Napoli
Oggi va chiarita al più presto la situazione che riguarda il portiere spagnolo. Inoltre, con un centrocampo che ha qualità e quantità, oltre che contare su valide e giovani alternative, e un attacco di cui tutti hanno visto la forza, penso che vada sistemato un pò il reparto arretrato. Le carenze maggiori sono relative alle fasce, punto del campo che necessiterebbe di altri ricambi.
Hai anticipato le domande relative a Reina e al mercato. Quindi, per concludere, ti chiedo un parere sul convegno che si tiene qui a Dimaro e di cui tu sei ospite: “Dalla tessera del tifoso al rapporto tra la criminalità organizzata e le curve”
Innanzitutto credo che la cosa importante sia sempre quella di parlarne. Ormai ci sono diversi casi che sono scoppiati negli ultimi mesi, dalla vicenda che vede coinvolta la ‘ndrangheta nel comandare la curva della Juventus, all’ennesimo scandalo relativo al calcio scommesse. Ma per provare a contrastare il fenomeno, bisogna prevenirlo. E in questo ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, dal magistrato al poliziotto, al dirigente del club, al politico. Ad esempio, e qui sono responsabili i media che non ne parlano, difficilmente si accendono i riflettori sul giro di danaro che le scommesse generano e che è controllato dalla criminalità organizzata. E questo accade principalmente all’interno delle leghe inferiori. È qui che esiste il principale serbatoio economico, di consenso e di controllo delle mafie. Queste ultime utilizzano i campionati inferiori per riciclare danaro sporco, proveniente da altri traffici illeciti.
