Il popolare tabloid inglese ‘The Sun‘ ha stilato la classifica delle 11 città più pericolose al mondo, l’unica che viene segnalata in Europa Occidentale è Napoli. Insieme a Caracas, San Pedro Sula, St Louis, Kiev, Gozny, Raqqa, Mogadishu, Karachi, Manila e Perth viene segnalata la città partenopea: “Città italiana famosa per i suoi legami con la criminalità organizzata”.
La camorra nell’articolo viene definita come un sistema di gruppi rivali che si scontrano apertamente, principalmente per la piazza di spaccio, si parla nel dettaglio di bande di bambini under 12 che hanno il compito di dividersi il territorio, seguito da capi più anziani. L’articolo si conclude con un accostamento che fa quasi spavento “va all’inferno” con “va a Napoli”. La classifica si basa su omicidi, terrorismo, droga, criminalità, violazioni dei diritti umani e Napoli risulta essere ai primi posti.

Si legge nel testo “La città italiana è famosa in tutto il mondo per i suoi legami con la criminalità organizzata. I colpi della mafia a Napoli sono più frequenti che altrove nella casa del più antico sindacato dell’Italia, La camorra. La camorra è diversa dagli altri famosi clan della mafia, Cosa Nostra in Sicilia e la ‘Ndrangheta della Calabria, non essendo un’organizzazione gerarchica. Il gruppo di Napoli è più una collezione di bande connesse, conosciute come O’sistema. I rivali all’interno del sistema spesso si scontrano con l’esercizio del traffico di stupefacenti nella città in cui la camorra fanno la maggior parte dei loro soldi. Una recente incursione di violenza nella città è stata posta alle mani di alcune delle “bande di bambini” del clan, composta da equipaggi di ragazzi fino ai dodici anni. I ruoli di queste bande sono quello di mantenere le divisioni del territorio “possedute” dai capi più anziani. Tragicamente queste bande hanno una grande piscina di giovani che trascinano una vita di criminalità a causa della grande disoccupazione giovanile. I giovani vedono la Camorra come un cammino verso le ricchezze, ma questo cammino è regolarmente disseminato di corpi e di incarcerazione. La città ha una reputazione negativa in Italia, la frase italiana per “andare all’inferno” è ‘va a Napoli’”.
