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Omicidio Ciro Esposito, condanna ridotta in Appello a De Santis: da 26 a 16 anni di reclusione

E’ stata ridotta di dieci anni la condanna a Daniele De Santis, l’ex ultrà romanista accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, ferito a colpi d’arma da fuoco il 3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina e morto dopo 53 giorni di agonia all’ospedale Gemelli di Roma.

Questo il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Roma che ha inflitto a “Gastone” De Santis, presente in aula, 16 anni di reclusione rispetto ai 26 ricevuti in primo grado. Il procuratore generale di Roma, Vincenzo Saveriano, nel corso dell’udienza del processo dello scorso 11 maggio, aveva chiesto sei anni in meno rispetto alla prima condanna (da 26 a 20), ribadendo l’accusa di omicidio volontario nei confronti di De Santis ma senza riconoscere l’aggravante dei futili motivi e della rissa.

La riduzione della condanna è motivata proprio dall’assoluzione dal reato di rissa nonché dall’esclusione dell’aggravante dei futili motivi. Assolti gli altri due imputati gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, tifosi del Napoli, condannati in primo grado a 8 mesi di reclusione per rissa e lesioni al volto dello stesso De Santis.

La madre di Ciro: “Magari li avessero regalati a mio figlio 10 anni…”

“Incredibile… 10 anni di sconto per chi uccide un ragazzo – chiosa Angelo Pisani, avvocato insieme al fratello Sergio, della famiglia Esposito -. E’ tutto assurdo anche se, in ogni caso, ha retto l’impostazione della sentenza di primo grado. E’ un minimo di giustizia anche se l’assassino di Ciro dovrà scontare solo 16 anni”.

“Siamo convinti che Daniele De Santis abbia agito per legittima difesa. Per questo, al di là della parziale soddisfazione legata alla riduzione della pena inflitta faremo ricorso in Cassazione, una volta lette le motivazioni della sentenza” ha dichiarato Tommaso Politi, legale dell’ex ultrà romanista.