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Porto di Napoli, arrestato il dirigente delle tangenti

Un primo allarme lanciato dall’indagine è arrivato i primi giorni del mese di maggio, quando la Procura di Napoli ha autorizzato delle perquisizioni presso l’Autorità Portuale della città. Secondo i Pm Henry John Woodcock Antonella Fratello ci sarebbe un vero sistema ideato per pilotare diversi appalti. Tra i 12 indagati risulta anche l’ormai ex funzionario Giancarlo D’Anna che, come riportato da La Repubblica, è stato arrestato ed ora sta collaborando con gli inquirenti.

Gli investigatori sono riusciti a individuare una rete di affari illeciti, basato su un sistema caratterizzato da corruzione e tangenti, nella quale sono stati inseriti imprenditori “amici” negli elenchi delle ditte da convocare e sono state utilizzate delle società “schermo” solo formalmente diverse da quelle degli imprenditori di sempre. Inoltre attraverso delle false delibere, è stato truccato il sistema della rotazione delle aziende appaltatrici. Infine per manipolare le gare sarebbe stata sviluppata la tecnica del sotto soglia che avrebbe permesso l’assegnazione degli appalti ad aziende compiacenti.

Porto di Napoli, arrestato il dirigente delle tangenti

L’ingegner Giancarlo D’Anna è stato sollevato dai suoi incarichi da funzionario per un provvedimento preso dai vertici dell’Autorità portuale. Le sue dichiarazioni hanno permesso di rivelare il funzionamento del sistema e di far emergere alcuni nomi di altre figure coinvolte nella vicenda. Difeso dal penalista Maio Ianulardo, D’Anna ha dichiarato che le tangenti non erano distribuite solo attraverso il danaro ma anche con regali come lampadari e buoni benzina. L’ingegnere ha raccontato di aver intascato negli anni tangenti per trenta-quarantamila euro. Tutto ha inizio il 28 ottobre scorso, quando l’ex funzionario ha incontrato due imprenditori (Alfredo Staffetta e Pasquale Loffredo) per una probabile tangente, in una giornata che è terminata con una telefonata alla moglie: “Sto a casa, sto pieno di soldi“.

Come riportato da La Repubblica, nel suo racconto D’Anna ha accusato gli altri funzionari Gianluca Esposito e Umberto Rossi: “So per certo che il mio collega Gianluca Esposito era anche lui destinatario di tangenti di denaro, me lo hanno riferito Pasquale Ferrara e Pasquale Loffredo, ricordando che Gianluca Esposito si era lamentato del fatto che non gli erano stati elargiti abbastanza soldi“. Attraverso i suoi legali, Lelio Della Pietra e Mario Mele, Gianluca Esposito ha chiesto e ottenuto di essere sospeso dagli incarichi nell’Autorità portuale, dicendosi pronto a dimostrare la correttezza della propria condotta. Stessa premessa per gli altri indagati (difesi, tra gli altri, dai penalisti Francesco Cedrangole, Gianpiero Pirolo, Sebastiano Fusco), che attendono il seguito del procedimento per poter replicare alle accuse mosse dalla Procura.

Redigevo una delibera nella quale formalizzavo l’urgenza per un’effettuazione del lavoro, così inserivo le ditte degli imprenditori amici“, ha dichiarato D’Anna agli inquirenti. In totale sono 28 gli indagati del caso. Le gare pilotate sarebbero 6: i lavori per la banchina Marinella di Castellammare di Stabia; la realizzazione di cancelli scorrevoli e abbattenti sulla banchina Pisacane, quella che va adattata per ospitare le navi da crociera; i lavori per il cancello di ingresso al varco Pisacane e di tre barriere al varco Immacolatella vecchia e al Piazzale Pisacane; la manutenzione straordinaria degli uffici demaniali interni all’area portuale; la manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione; i lavori di manutenzione per le recinzioni portuali e dei manufatti di carpenteria metallica.