Voce di Napoli | Navigazione

Tenta di salire sul tetto di un edificio alto, presunto caso di Blue Whale: ma era solo una bravata

Negli ultimi tempi si è sentito tanto parlare del fenomeno del Blue Whale, una presunta moda che è nata in Russia, che porterebbe giovani adolescenti al suicidio, solo per rispettare le regole di un malsano gioco, fatto di diverse prove spietate, in cui l’ultima consiste nel tragico epilogo di togliersi la vita. Moda che pare essere giunta anche in Campania.

Tentato suicidio in Campania, presunto caso di Blu Whale

E’ accaduto sabato sera a Sarno, quando alcuni ragazzi avrebbero creduto di aver visto l’amico di 11 anni salire sul tetto del Teatro Lise in piazza Maggio, si era pensato per togliersi la vita, poi però, non l’avrebbero più visto. Da lì sarebbe scattato l’allarme dei coetanei, che erano certi si volesse lanciare nel vuoto, per il gioco Blue Whale.

Sarebbero stati gli amici a cominciare a parlare della terribile moda. Si è appreso dopo, da un famigliare del ragazzino, che in realtà si sarebbe trattato solo di una bravata e che l’11enne avrebbe messo in giro la voce di aver cominciato a partecipare al gioco delle 50 regole del Blue Whale. Addirittura lo zio avrebbe smentito che fosse salito su quel tetto e quindi, gli amici si sarebbero confusi, come si legge dal quotidiano Il Mattino, ha detto:
E’ un bambino ha soltanto fatto credere di aver iniziato un gioco che in realtà non ha mai iniziato. Poi, ieri sera in piazza, resosi conto di quel che stava creando, è scappato per paura delle conseguenze. Non ha provato a salire sul teatro, forse gli altri ragazzi hanno visto delle ombre sull’edificio ed hanno pensato fosse lui con l’intento di buttarsi. Quando si è creato il caos, si è spaventato, si è allontanato dalla folla accompagnato da un amico che ha tentato di proteggerlo da quello che stava succedendo intorno. Purtroppo, hanno pensato bene di allontanarsi con tanto di telefono scarico e questo ha fatto sì che per un po’ di tempo fosse irrintracciabile. Noi ne abbiamo parlato, abbiamo controllato anche il suo cellulare e non vi è traccia che faccia pensare a questo gioco. Lui stesso ha condannato quel game, cosciente della pericolosità dello stesso. Sta già subendo la giusta punizione per questa bravata“.
Quanto accaduto, dunque, sarebbe solo un grosso equivoco, nato da uno stupido scherzo.