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Neonato conteso, giallo all’ospedale Ruggi: intervengono i carabinieri

Saranno i carabinieri a fare chiarezza sull’imbarazzante querelle avvenuta nelle scorse ore all’ospedale Ruggi di Salerno dove una donna napoletana ha dato alla luce un bambino. Subito dopo il parto però è avvenuto un episodio decisamente sconcertante.

La donna, una 30enne di San Giuseppe Vesuviano già nota alle forze dell’ordine così come il suo compagno originario di Eboli, ha ricevuto la visita inaspettata di un egiziano. L’uomo, accompagnato da un connazionale, ha rivendicato la paternità del neonato. Una richiesta che ha generato caos e imbarazzo all’interno dell’ospedale salernitano, con i medici che sono stati costretti a richiedere l’intervento dei carabinieri per chiarire la vicenda.

I militari si sono presentati nella giornata di giovedì nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di via San Leonardo per vederci chiaro sull’intricata vicenda. Intanto è scattata la denuncia per alterazione di stato sia per la donna che per l’uomo egiziano, un reato sancito dall’articolo 657 del codice penale e prevede che si applichi la reclusione da cinque a 15 anni a chiunque, nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni o altre falsità.

Ascoltata dai carabinieri, la donna ha poi ammesso che il padre del piccolo è l’uomo egiziano nonostante, sia durante la fase di preparazione al parto che nelle ultime ore, ad assisterla e accompagnarla sia stato l’uomo ebolitano. Quest’ultimo è poi sparito subito dopo il parto. L’intera vicenda è stata riassunta in una informativa che questa mattina sarà depositata in Procura all’attenzione del magistrato che  ha seguito tutte le operazioni dei Nas. Inutile sottolineare l’enorme clamore mediatico che ha avuto la vicenda.