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Un Napoli grande in campo ma piccolo fuori, Sarri mette al tappeto De Laurentiis

Si può perdere con il Real Madrid, ma non è detto che lo si possa fare con personalità. Il Napoli ne ha avuta, e molta. Gli azzurri hanno giocato una grande partita e la vittoria è sfumata per l’unica imperfezione che ha caratterizzato la prestazione della squadra guidata da Maurizio Sarri: concedere due gol su calcio d’angolo ai Blancos segnati dal monumentale Sergio Ramos, a cui non è stato impedito di saltare (uno dei due è stato poi definito autogol di Mertens dall’Uefa). Aggiungiamo che i corner sono stati concessi a causa di due errori in fase di disimpegno e la delusione diventa ancora maggiore. Insomma, una volta bloccati gli attaccanti, i gol sono arrivati da un difensore. Una cosa del genere da parte delle Merengues bisogna aspettarsela.

Il capitano del Real ha tolto le castagne dal fuoco ai suoi compagni dopo che erano andati sotto di un gol nel primo tempo e sembravano incapaci di proporre il loro gioco. L’atteggiamento del Napoli è quello giusto: pressing alto, palleggio rapido e fulminei movimenti senza palla da parte dei tre attaccanti. Sarri fa la mossa giusta e schiera Allan dal primo minuto che si rivela un vero mastino in mezzo al campo. Complimenti a Elseid Hysaj Faouzi Ghoulam, finalmente sugli scudi dopo qualche prestazione deludente. L’allenatore ha preparato al meglio la super sfida e i suoi ragazzi l’hanno interpretata nel migliore dei modi. Ma contro un organico come quello dei madrileni ogni minimo errore si paga. Il finale è doppiamente amaro, da una parte è giunto il 3-1 definitivo realizzato da Alvaro Morata, dall’altra le dichiarazioni del presidente De Laurentiis hanno rischiato, nonostante il risultato finale, di rovinare una fantastica serata di calcio.

Non c’è dubbio, questa sera la cazzimma c’è stata. Non tutta quella necessaria per fare l’impresa ma i calciatori partenopei e il loro allenatore sono riusciti a smentire il proprio presidente. Se De Laurentiis da un lato può avere il merito di dare una scossa all’ambiente quando è necessario, è anche vero che quest’ultima è data spesso nei modi e nei tempi sbagliati. Perché dopo una splendida partita, contro una delle formazioni più forti al mondo e davanti ad un pubblico sublime, bisogna lasciarsi andare a tali esternazioni? Perché non limitarsi a fare i complimenti alla propria squadra? perché non accontentarsi di elogiare i tifosi che non hanno smesso un solo istante di sostenere il Napoli? Purtroppo il presidente riesce sempre a stupire ogni qual volta è chiamato ad intervenire ai microfoni delle emittenti sportive.

Il caso Sarri? Non è mai esistito. Io avevo criticato la squadra, non il tecnico: ma i giornali del Nord hanno caricato, sperando di mettere un pò di zizzania. Il Nord odia il Sud, è la storia del nostro Paese, e dopo 12 anni sono stanco di sentire in giro per gli stadi Vesuvio lavali col fuoco“, queste le dichiarazioni del patron azzurro. Per carità, nulla da eccepire per quanto riguarda i cori razzisti o sul fatto che i media non hanno dato molto risalto alla vicenda che vede coinvolta la Juventus con la ‘nDrangheta. Ma attaccare i giornalisti e metterla sul piano della campanilistica diatriba tra Nord e Sud Italia, credo sia stata una strategia banale e fuori luogo. Adl intendeva guadagnare un pò di consenso da una parte di pubblico che lo ha contestato? Ha voluto bucare lo schermo ritagliandosi un ruolo da protagonista rispetto a quello che si è visto sul campo del San Paolo? Avrebbe tolto pressione all’ambiente attirando su di se tutte le attenzioni mediatiche? Ad ogni modo sarebbe interessante capire la strategia comunicativa del Napoli, se mai ce ne fosse una. La verità è che a relazionarsi con i media non dovrebbe essere il presidente ma un dirigente che abbia questo ruolo specifico all’interno della società.

De Laurentiis, piuttosto, presenti un progetto d’investimento serio per costruire un nuovo stadio. Le emozioni regalate dai tifosi sono da sceneggiatura per un film da oscar. Una platea che ha raggiunto l’impianto di Fuorigrotta a partire dal primo pomeriggio. Un San Paolo pieno come non mai che ha generato un incasso record di circa 5 milioni di euro. I napoletani sono stati disposti ad investire tempo e denaro pur di vivere uno spettacolo per loro unico e inimitabile. Perché le passioni ti portano anche a prendere la decisione di lavorare mezza giornata, affinché si possa seguire la propria squadra. La gente ha onorato la maglia azzurra, così come Sarri e i suoi ragazzi. Certo, tutto questo può essere visto come un’esagerazione. Ma ribaltiamo la prospettiva e immaginiamo che tutto ciò avvenga in una realtà che può disporre di uno stadio moderno e all’avanguardia. Ma cosa dovremmo poi invidiare a quelli del Nord o al resto delle capitali europee?

Per il resto il match è stato davvero da brividi: a partire dall’ingresso in campo dei giocatori, passando con l’urlo The Champions che avranno sentito anche a Madrid, fino al bellissimo gol di Mertens che ha portato in vantaggio il Napoli. Ma in città tutta la giornata è stata speciale, vissuta nell’entusiasmo e nella tensione per una delle partite più attese dai tifosi azzurri. La squadra come ha affermato il capitano Marek Hamsik, “Ha preso gol su calci piazzati ma esce a testa alta. Possiamo stare alla grande con i più forti, adesso ci concentriamo sulla Coppa Italia e sul Campionato“.

Un Napoli grande in campo ma piccolo fuori, Sarri mette al tappeto De Laurentiis

Infatti deve andare proprio in questo modo, il Napoli deve pensare ai prossimi appuntamenti. Ci sono ancora altre partite importanti per l’andamento della stagione e determinanti per preparare quella futura. Sarri, a dispetto delle critiche, sta iniziando a gestire diversamente il gruppo: i cambi, la felice scoperta di Marko Rog, il recupero di Arek Milik e il cercare di mantenere sempre la mentalità che si è vista durante la super sfida europea, saranno gli assi nella manica del tecnico. L’allenatore e il gruppo sono uniti e remano nella stessa direzione, bisognerebbe capire se è anche quella del presidente. Sarri si è detto “Orgoglioso della squadra e del pubblico” e noi siamo sicuri che ad essere ricordati per questa bella serata, saranno loro e non le cose dette davanti alle telecamere.

E perché no? Magari l’amore di Napoli per la maglia azzurra farà da da trascinatore in tutto il paese affinché questo sport cambi. La partita e lo spettacolo che ha regalato hanno avuto una visibilità pazzesca. Non credo che la vittoria del Napoli sia stata “gufata” dal resto d’Italia. Infine, per gran parte della partita, il Real Madrid ieri sera sembrava avesse la maglia azzurra. Se gli azzurri giocheranno le prossime partite come hanno fatto nei primi 60 minuti contro gli spagnoli, allora potranno scrivere un finale di stagione davvero indimenticabile. Da dove ripartire? Dai rinnovi di Lorenzo Insigne Dries Mertens, ma soprattutto da quei “ragazzini” a centrocampo: in campo si sono visti un classe 1994, uno nato nel 1995 ed uno del 1997. Il futuro è azzurro.