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Malasanità, la famiglia chiede giustizia per il carabiniere morto dopo un mese d’agonia

Ricoverato in ospedale di Napoli per l’asportazione di due polipi di piccole dimensioni al colon, è morto dopo un mese di agonia.

Continuano a chiedere giustizia, i familiari del maresciallo dei carabinieri in congedo Pietro Apuzzo. A sette mesi di distanza dal misterioso decesso, i familiari ancora non hanno avuto modo di conoscere ufficialmente la causa che ha portato il loro caro alla morte.

Il sottufficiale originario di Pompei, molto noto nella cittadina mariana anche perché ricopriva l’incarico di vicepresidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, era stato ricoverato per un intervento considerato di routine. Il decesso sarebbe sopraggiunto a causa di una sospetta infezione contratta in ospedale dopo un calvario di 32 giorni.

Su quello che sembra a tutti gli effetti un caso di malasanità, è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Napoli. L’autopsia è stata effettuata nella immediatezza del fatto da un pool di consulenti tecnici d’ufficio nominati dal pm ma i risultati non sono stati ancora depositati. “Chi lo conosceva – afferma il fratello della vittima, Gennaro, brigadiere dell’Arma in congedo da poche settimane – non sa darsi pace. Pietro godeva di ottima salute. Era entrato in ospedale con la consapevolezza di affrontare una breve convalescenza e di tornare a casa al più presto. Così non è stato”.