Con la vittoria della Sampdoria a Marassi contro la Roma, il Napoli avrebbe avuto la possibilità di raggiungere i giallorossi al secondo posto e di tenere l’Inter staccato di 5 punti. Invece, il gol nei minuti iniziali del Palermo e un mix di sfortuna e imprecisione per gli azzurri sotto porta, hanno costretto il Napoli ad un magro pareggio.
Dunque, la settimana inizia con la Juventus in fuga a +6 sul Napoli (con una partita in meno e da recuperare con il Crotone), la Roma che resta a +2 e l’Inter che insegue a -3. Insomma la lotta per la qualificazione diretta in Champions League si è leggermente complicata.
Il match del San Paolo si è messo male sin dall’inizio: è il sesto minuto, quando il Palermo ingrana una rapida azione sulla fascia destra, cross tagliato in area e colpo di testa di Nestorovski che anticipa i centrali azzurri (penalizzati dalla diagonale fatta male di Elseid Hysaj) e insacca alle spalle dell’incolpevole Pepe Reina.
Da quel momento il Napoli ha dovuto inseguire, mettendo in pratica un vero e proprio assedio nei confronti dell’area del Palermo. I numeri parlano chiaro: tra possesso palla e tiri nella specchio gli azzurri hanno dominato. Il forsing dei partenopei viene premiato all’inizio della ripresa, quando su una conclusione di Dries Mertens, il fino all’ora impeccabile Posavec, si lascia sfuggire la sfera tra le mani e sotto le gambe “regalando” di fatto il pareggio al Napoli.
I rosanero hanno fatto la loro partita, difendendo con le unghie e con i denti il pareggio e gestendo anche bene la fase di ripartenza che ha permesso agli uomini di Diego Lopez di rifiatare al momento giusto. Il Napoli ha invece fatto fatica nel fraseggio, sbagliando troppi passaggi e perdendo spesso il pallone nelle fasi clou dell’azione. È evidente che il pallone non voleva per nulla entrare e lo si è visto nello specifico in due occasioni: una di Lorenzo Insigne ed un’altra di Josè Callejòn. Sicuramente l’assenza di un uomo di peso in area di rigore si fa sentire durante partite del genere. Anche se l’exploit di Mertens come falso nueve e il totale dei gol fatti dagli azzurri quest’anno è superiore rispetto a quello dell’anno passato, è innegabile che un bomber come Arek Milik avrebbe fatto comodo in situazioni simili (considerato che Leonardo Pavoletti non è ancora al top della forma e deve inserirsi bene negli schemi di Maurizio Sarri).
Meglio fare più punti e distribuire i gol su tutto il campionato, piuttosto che vincere alcune partite con più reti per poi pareggiarne altre, sulla carta, “facili”. Adesso tra le prossime sfide di Serie A (tra cui le trasferte con la Roma all’Olimpico e contro l’Inter a San Siro), l’attesissimo match europeo contro il Real Madrid e la doppia gara di Coppa Italia con la Juventus (attesa anche al San Paolo in campionato), il Napoli non può permettersi passi falsi come questo di ieri, perché ogni punto perso potrebbe, a questo punto della stagione, essere decisivo per i conti finali. Insomma, è ora che gli azzurri diventano finalmente “grandi” e facciano il fatidico salto di qualità.