La Vigilia di Natale è un momento molto importante nella vita religiosa dei cristiani di tutto il mondo. Ma diventa importante anche per chi cristiano non è, e desidera condividere comunque la gioia dei suoi famigliari accompagnandoli nell’iter di riti e tradizioni che si è soliti seguire tra il 24 ed il 25 dicembre. Una delle tappe irrinunciabili è la Messa di Mezzanotte, che sancisce la fine dell’Avvento, e l’inizio del Tempo di Natale.
Durante questa Messa viene ricordata la Nascita di Gesù Bambino, evento cruciale nell’ottica della salvezza del genere umano. E’ questa la ragione per cui il Natale è una festività tanto gioiosa: il Mistero dell’Incarnazione (per noi uomini complesso e impossibile da comprendere a fondo) è in realtà semplicemente il Mistero della nostra Salvezza. Gesù, figlio di Dio, fatto uomo per noi, nasce per sacrificarsi. Come possiamo prepararci per accogliere al meglio un esempio d’Amore così sconfinato?

Per prepararsi degnamente alla Messa della Vigilia di Natale, l’Italia propone due vie: la via nordica e quella meridionale. Al Nord amici e familiari si riuniscono direttamente a Messa, terminata la quale si scambiano gli auguri e convergono verso un posto in cui festeggiare continuativamente fino al mattino, magari scaldandosi con un po’ (o un bel po’) di vin brulè.
Al Sud, ed in particolare a Napoli, ci comportiamo diversamente. Ci si riunisce per la cena del 24 Dicembre, e si mangia insieme evitando la carne, anticamente riconosciuta come cibo di lusso, e non conforme al regime di austerità previsto per una sana preparazione al Natale. Pertanto, dopo aver deliziato i palati con ogni genere di pesce e verdure, ci si reca a Messa, pronti per dare il benvenuto al mondo a Gesù Bambino.
La Sua venuta in Terra è un messaggio di speranza e di salvezza, e per evitare che la figura di bimbo si trasformi nel mito di una bella favola, o nella tenerezza di una bella immagine, per la Messa della Vigilia si è scelto un passo preciso del Vangelo secondo Luca. Qui si inserisce la nascita di Gesù in un preciso contesto storico, con personaggi, editti, censimenti, tutti documentati affinché la figura di Gesù sia vissuta come realmente è stata: concreta e reale.
Nello stesso passo di Vangelo, viene esposto l’annuncio dell’Angelo ai pastori, che spiega la reale portata di quanto sta accadendo: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.” Il bambino è insomma un segno per qualcosa di più grande. Il bambino è il segno della salvezza umana.
E’ questo spirito che rende la Messa della Vigilia particolarmente coinvolgente. E’ per questa rinnovata speranza che molti fedeli, solitamente pigri e svogliati, nella Notte di Natale ritrovano l’entusiasmo dell’andare a Messa. Ascoltano con piacere le vicende legate alla Nascita di Gesù Cristo, vivono le difficoltà della Sacra Famiglia, e prima di aprire i regali sotto l’albero, riscoprono quello spirito natalizio che l’atmosfera in Chiesa riesce sempre a creare.
E dopo, tutti a casa per mangiare la prima fetta di panettone dell’anno, mentre i più piccoli scartano i regali accumulati sotto l’albero, ed i più grandi pure, ma con maggiore discrezione. Ci si riscalda nelle proprie case, dopo essersi probabilmente congelati durante la Messa della Vigilia. O meglio, durante quella che tutti pensano essere la Messa della Vigilia. In realtà non è esattamente così.
La Messa della Vigilia si celebra solitamente nel tardo pomeriggio del 24 Dicembre. Alle 00:00 a cavallo tra il 24 ed il 25 Dicembre, si celebra invece la cosiddetta Messa della Notte (quella tradizionalmente più seguita dai fedeli). Questa terminologia si spiega se inserita nel più generico quadro delle Messe di Natale, che si dividono in: Messa della Vigilia (24 pomeriggio), Messa della Notte (25 a mezzanotte), Messa dell’Aurora (25 di mattina presto), Messa del Giorno (25 tarda mattinata).
