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Bacoli e Campi Flegrei, dall’Unesco a Patrimonio dell’Umanità

Vedi Napoli e poi muori. Il famoso proverbio esprime tutta la bellezza della nostra terra, talmente forte da provocare la morte. Questa volta le nostre meraviglie, da sempre apprezzate nel mondo, hanno avuto un riconoscimento ufficiale e istituzionale.

Bacoli e Campi Flegrei, dall'Unesco a Patrimonio dell'Umanità

La bella notizia

L’ex ambasciatore Francesco Caruso, oggi consigliere per i Rapporti Internazionali e l’Unesco della presidenza della Regione Campania, durante un’intervista al Mattino ha evidenziato come la cultura sia fondamentale per la crescita economica di un territorio.

Per questo la notizia della candidatura da parte dell’Italia all’Unesco, dei Campi Flegrei come Patrimonio dell’Umanità, ha reso felici le istituzioni locali.

In particolare una terra come la nostra piena di storia e ricchezza non può permettersi di avere il giusto risalto. Dichiara Caruso: “Puntiamo sui Campi Flegrei, per i quali siamo abbastanza avanti. Stiamo elaborando la candidatura che coinvolge i sindaci di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, ai quali si è aggiunta Procida. Il Governo è con noi. Per i Campi flegrei si tratta di una ricandidatura. Fu già presentata nel 2008. Ma poi si preferì sospendere perché si era nel pieno dell’emergenza-rifiuti“.