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Saviano contro Napoli: “piccolo gioiello abbandonato”

Roberto Saviano sulla sua pagina Facebook, ha postato una foto dei bagni del Museo Madre di Napoli in cui c’è un adesivo con la sua faccia. Il post riporta “E così, invece di trovare numeri e disegni sconci, ecco la mia faccia nel bagno di un museo. Raro privilegio! P.S. Museo Madre di Napoli, piccolo gioiello abbandonato”.

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Da questa frase una pioggia di commenti contro lo scrittore che riporta un messaggio sbagliato della città e in particolare di questo Museo. Infatti il Madre è stato eletto da Artribune è stato eletto come il miglior museo d’arte contemporanea nel 2015, è apprezzatissimo dagli utenti su TripAdvisor, ha ospitato mostre internazionali e non è affatto quello scarto che vuole fare intendere.

Tra le tante critiche mossegli, c’è un utente che scrive “Non mi pare sia abbandonato, semmai è giusto definirlo di nicchia ma non abbandonato” e lui replica “La cultura a Napoli è legata a doppio filo alla politica. Il Madre, simbolo del bassolinismo, è diventato, dopo la fine del suo lungo regno, il museo degli sprechi: oltre 10 milioni di finanziamento pubblico per appena 12 opere esposte (questi i dati di TRE anni fa, non TRENTA) con i maggiori artisti, quelli che lo avevano sostenuto, che avevano deciso di ritirare le loro opere tanto il museo era ridotto male. Tre anni fa la mastodontica e meravigliosa sala Clemente (Ave Ovo), era visibilmente rovinata, muri corrosi dall’umidità, mattonelle scalfite. Le sale adibite ai laboratori per le scuole erano completamente abbandonate, sfido chiunque abbia un briciolo di onestà a testimoniare il contrario. Oggi il Madre sta lentamente rinascendo, i finanziamenti pubblici si sono dimezzati, si pubblicizzano eventi e ricominciano le temporanee. Ricominciano, appunto. E come sempre il napoletano, che è abituato ad avere briciole, parla di eccellenza. E come sempre il napoletano si accontenta. E chi si accontenta non gode, marcisce. Il punto è smettere di pensare che le briciole vadano bene e pretendere che il Madre torni a essere un punto di riferimento per la città. Un punto di riferimento costante, non temporaneo, ma permanente. Non legato a una fase politica. Vi ho fatto sfogare, amici napoletani, perché credo che alla fine il livore che mostrate nei vostri commenti andrà a vostro detrimento. Non siete in grado di chiedere per voi nulla di più di quello che la politica sia disposta a concedervi. La violenza di certi commenti è lo specchio di una realtà tremenda, di una realtà abituata al tifo, allo scassiamo tutt’ cos’, al passaggio repentino dai discorsi da stadio a quelli sulla cosa pubblica, mettendo tutto sullo stesso piano: calcio, istruzione, cultura, rispetto delle regole, vivibilità. Quand’è che capirete che il valore del vostro territorio è immenso e che il sole di ieri è un regalo della natura e non merito del politico di turno? Quando capirete che le prospettive per i vostri figli le costruirete chiedendo sempre di più, senza accontentarvi? Quando capirete che dovete pretendere rispetto e, soprattutto, continuità?”.

Su tutti ha risposto proprio il Museo Madre: “Ciao Roberto, saremmo davvero felici di poterti avere qui con noi al Madre, se un giorno ne avrai la possibilità, per visitarlo assieme e mostrarti il nostro lavoro in una realtà che evolve quotidianamente e, perché no, per discutere con te, come sempre cerchiamo di fare al nostro interno e con il nostro pubblico, il presente e il futuro del museo”.