La scorsa estate ha firmato un rinnovo fino al 2020 per poi restare in un lungo quanto rumoroso silenzio durante tutta la fase di ritiro.
Difficilmente però Maurizio Sarri resterà altre 4 anni sulla panchina del Napoli. Il rapporto con il presidente Aurelio De Laurentiis è sempre più compromesso e settimana dopo settimana si arricchisce di un nuovo, triste, capitolo.
Entrambi sono giunti a un punto di non ritorno e, ogni volta che ne hanno la possibilità, lanciano vere e proprie frecciate che difficilmente passano inosservate. Non c’è più unità d’intenti ma nemmeno rispetto e stima reciproca. Troppi gli attacchi del patron al mister toscano. Troppe anche le risposte piccanti del tecnico amante della tuta.
A gettare ancor più benzina sul fuoco, gli episodi di questo avvio di stagione: dalla cessione di Higuain all’infortunio di Milik, passando per i problemi di Gabbiadini e per alcuni risultati deludenti (ma non troppo).
Se De Laurentiis ogni 15-20 giorni punzecchia Sarri scaricandogli in pratica la responsabilità di quanto sta accadendo. Dall’altra parte l’allenatore risponde facendo giocare col contagocce, almeno fino a questo momento, quasi tutti i nuovi acquisti delle scorsa estate, sottolineando poi il “progetto in prospettiva” della società dopo l’ultimo mercato.
Un rapporto tormentato che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Molto dipende da Sarri, che sta incassando troppi colpi bassi, e dai risultati che il Napoli conseguirà sul campo. Non è da escludere tuttavia che, a prescindere dal campionato e dagli eventuali obiettivi raggiunti, il tecnico toscano possa salutare e ringraziare tutti a fine stagione. Uno scenario al momento poco plausibile ma che potrebbe rafforzarsi nei prossimi mesi se, da entrambe le parti, dovesse continuare lo scaricabarile e la divergenza, quasi totale, di vedute. E soprattutto se, tra i due, non intervenga una figura che al momento in società manca.
Aurelio De Laurentiis a valanga: “Il mercato? decide Sarri. Gabbiadini? Lo farei giocare così”