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Bengalesi illusi e schiavizzati: arrestato l’ultimo aguzzino

E’ sfuggito alla cattura il 6 ottobre scorso quando gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 cittadini bengalesi. Akbar Sheikh, di 38anni, è stato arrestato questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile e condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale.

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L’indagine ha portato alla luce un’associazione per delinquere, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, finalizzata allo sfruttamento lavorativo caratterizzato dal reclutamento di operai, provenienti dal Bangladesh, indotti a venire in Italia con finte promesse di lavoro. Agli operai reclutati, dietro il pagamento di somme oscillanti tra i 10 e i 12mila euro, veniva promesso un lavoro ben remunerato oltre al nulla osta per l’ingresso in Italia.
Una volta giunti nel Bel Paese lo scenario però cambiava. Così come dimostrato dall’operazione degli agenti della Mobile che hanno sequestrato, preventivamente, tre aziende tessili, ubicate tra i comuni di Grumo Nevano (NA) e Casandrino (NA), dove lavoravano gli operai costretti a turni massacranti di 13-14 ore al giorno per la modica cifra di 250-300 euro alla quale veniva poi sottratta la somma di 70-80 per l’affitto della casa-topaia nella quale era costretti a vivere (7-8 persone in un unica stanza).