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Il ricordo di Franco Mancini: uno dei primi portieri moderni. Oggi avrebbe compiuto 48 anni

Amava il reggae, suonava la batteria ed è stato uno dei primi portieri moderni, abile a giocare con la palla tra i piedi come piace oggi a tanti allenatori (Guardiola su tutti ma anche Sarri e Benitez per restare nell’ambiente partenopeo).

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Oggi, 10 ottobre 2016, avrebbe compiuto 48 anni Franco Mancini, ex portiere di tantissimi club professionistici tra serie A, B e C, stroncato da un infarto il 30 marzo del 2012 nella sua abitazione di Pescara, dove lavorava come allenatore dei portieri nella squadra allenata da Zeman, promossa quell’anno in serie A.

Nato a Matera, Mancini viveva a Manfredonia insieme alla moglie e ai due figli. A lui, il 19 aprile 2012 è stata intitolata la curva nord dello stadio Pino Zaccheria di Foggia; il 10 marzo 2013, in occasione dell’incontro di calcio tra Matera e Foggia, è stata a lui intitolata la gradinata dello stadio XXI Settembre-Franco Salerno di Matera.

Nella sua lunga carriera (oltre 240 presenze in Serie A, 175 in B), Mancini ha indossato tantissime maglie ma celebri restano le stagioni a difesa della porta del Foggia dei miracoli di Zeman e quelle nel Bari di Eugenio Fascetti.

Nell’ottobre del 2000 venne ingaggiato dal Napoli che in quella stagione, da neopromossa in serie A non riuscì a salvarsi. Alla guida c’era lo stesso Zeman, esonerato dopo appena sei giornate e poco dopo l’arrivo proprio di Mancini. Con gli azzurri Mancini disputò tre anni collezionando 82 presenze e subendo 90 reti.