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Il ferro di cavallo: com’è diventato nei secoli un amuleto portafortuna

L’utilizzo del ferro di cavallo come portafortuna ha origini antichissime. Anche per questo simbolo, come per altri, ci sono diverse credenze popolari che lo rendono un oggetto capace di scacciare il malocchio. Appeso all’esterno di molte abitazioni, il suo utilizzo come scaccia jettatura va ricercato in epoche lontane e in diverse tradizioni.

Il ferro di cavallo: com'è diventato nei secoli un amuleto portafortuna

Si racconta che ai tempi dei contadini e dei cavalieri, quando questi ultimi perdevano durante il tragitto il ferro di cavallo, era un’occasione di guadagno per i poveri lavoratori, che potevano rimontarlo in cambio di una moneta. Da questa pratica, si cominciò a credere che ritrovare quest’oggetto ed esporlo nella propria casa portasse fortuna.

Anche in altre epoche, però, si diffuse la credenza che il ferro di cavallo fosse un amuleto. Nell’antica Roma, ad esempio, si diceva che avesse dei poteri celestiali e protettivi per la sua forma semi lunare. Per questo veniva messo fuori le porte di casa per scacciare malattie e cattivi presagi. Si appendeva rivolto verso l’alto, perché si riteneva che la negatività fosse catturata nel semicerchio perfetto.

Una famosa leggenda è quella di San Dustano, diffusasi tra il 909 e il 988 d.C., un anziano maniscalco. Si narra che questo povero artigiano un giorno ebbe un incontro con Satana, che gli chiese di ferrare gli zoccoli del suo cavallo. Dustano, invece, ferrò quelli dei suoi piedi, provocandogli un enorme dolore. Il diavolo, pur di alleviare le sue pene, promise all’artigiano che non sarebbe mai entrato in una casa con un ferro di cavallo appeso alla porta d’ingresso.

Un’altra credenza sui poteri del ferro di cavallo, vuole che la forza di scaccia malocchio derivi dalla forma simile all’apparato genitale femminile. Nell’antichità era diffusa l’idea che simboli legati alla sessualità femminile potessero distogliere gli spiriti maligni. La prova si ritrova in alcuni portoni delle Chiese costruite nel Medioevo, su cui c’erano bassorilievi rappresentanti l’organo genitale di una donna, così che i demoni distratti da altro, non sarebbero entrati all’interno.

L’uso del ferro di cavallo come portafortuna si è tramandato di epoca in epoca conservando il potere di amuleto fino ai nostri giorni. A Napoli l’utilizzo di quest’oggetto è molto diffuso, è facile, infatti, incontrarlo nelle case. E’ consuetudine regalarlo come omaggio a chi ha appena comprato una nuova dimora. Segno che in molti credono nei suoi poteri di scaccia malocchio.