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Gli attacchi di Luigi De Magistris e l’isolamento di Napoli

Continuano gli attacchi di Luigi De Magistris. Dopo la venuta di Matteo Renzi in città, il sindaco non si è limitato a scontrarsi con il Prermier, rifiutando di incontrarlo, ma è partito all’attacco anche contro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Colpevole di aver dichiarato che si sarebbe occupato di mediare tra il primo cittadino e il Presidente del Consiglio.

Gli attacchi di Luigi De Magistris e l'isolamento di Napoli

L’arrivo di Renzi a Napoli nella giornata di lunedì si pensava potesse essere la svolta per una riappacificazione tra lui e De Magistris. Tra di loro non c’è mai stata un’enorme “simpatia”, i rapporti, poi, sono diventati ancor più tesi dopo la decisione del commissariamento di Bagnoli. Il sindaco in un primo momento sembrava disposto ad un dialogo, quando ha scoperto che ci sarebbe stato anche Salvatore Nastasi, commissario di Bagnoli, ha respinto l’incontro: “Se c’è anche lui io non vengo“.

Da qui sono ricominciati gli attacchi di Luigi De Magistris contro Renzi. Vincenzo De Luca, poi, a poche ore dal mancato incontro tra sindaco e Presidente del Consiglio, ha dichiarato che avrebbe provato a fare da mediatore in una situazione, che diventa sempre più complicata. La risposta del primo cittadino napoletano alle parole di De Luca non è tardata ad arrivare.

E così, dopo poco, De Magistris torna a parlare con gli stessi toni che abbiamo ascoltato durante la campagna elettorale: “Non prendo lezioni sulla correttezza istituzionale dal presidente De Luca perché in questa vicenda se c’è qualcuno che sta violando la correttezza istituzionale non è il sindaco di Napoli, ma il presidente del Consiglio“. Celando con queste parole l’ennesima “frecciatina” al Premier.

Ha poi continuato, dicendo: “Se De Luca svolge una funzione per convincere il premier che le istituzioni si devono parlare, noi siamo felici, ma non se deve inserirsi in un tentativo di accerchiamento del sindaco“. E ha aggiunto che non parteciperà mai ad un incontro in cui ci saranno altre “presenze ingombranti“, riferendosi chiaramente a Nastasi. De Magistris, dunque, continua la sua “crociata” contro il commissariamento di Bagnoli. Operazione che lo allontana dai vertici del Governo centrale. Il Premier ha già dimostrato che non ha intenzione di cedere sulla questione Bagnoli e De Magistris, dal canto suo, non è aperto a nessun dialogo con una figura, che nei prossimi anni, lo voglia o no, avrà un ruolo cruciale per la città. Altro argomento bollente è diventato il Patto per il Sud, per cui è necessario un incontro tra amministrazione cittadina e Governo. Anche qui le posizioni sono lontane.

Da una parte c’è De Magistris che dice: “Si parla di Patto per il Sud, di cui finora abbiamo sentito solo roboanti dichiarazioni mediatiche. Noi, come città di Napoli, non siamo mai stati consultati“. Dall’altra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che ha dichiarato: “Ribadisco: noi siamo pronti a discutere di Patto per il Sud non appena da parte del sindaco di Napoli si dia prova di quel dovuto rispetto istituzionale che è la necessaria precondizione di qualunque interlocuzione“. E’ancora più evidente che è necessario un incontro tra il sindaco e il Presidente del Consiglio, affinché si vada avanti e si inizi a lavorare nell’interesse della città, della Regione e dell’intero Sud. L’assenza di dialogo potrebbe gettare Napoli in uno stato d’isolamento, che non gioverebbe ad un’auspicabile ripartenza territoriale.