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Tiziana Cantone vittima del voyeurismo non del web

Tiziana Cantone si è tolta la vita. Amici e familiari parlano di “omicidio del web“. Ma come stanno davvero le cose? Chi è responsabile per quanto accaduto a Mugnano? In queste ore chiunque abbia visto o commentato i video della povera ragazza si sta sentendo responsabile di questo tragico epilogo. Ma siamo stati davvero noi ad “uccidere” Tiziana? Domande che non hanno risposte semplici ma che aprono senz’altro un importante dibattito.

voyerismo

Tiziana è morta per colpa della viralità dei suoi video. Una cosa che anche chi fa per mestiere, contenuti virali per il web, non può facilmente prevedere. Quanti video osè ci sono sui numerosi siti a luci rosse? E quanti ottengono la diffusione e condivisione che hanno avuto quelli di Tiziana? Pochissimi. Questo poiché forse quelle immagini erano accompagnate da alcune frasi con cui ancora oggi vengono ricordati: “Stai facendo il video? Bravo!“. Queste le parole che la giovane diceva in un momento di intimità solo per un gioco col partner ma che decontestualizzate hanno lasciato spazio a tantissime interpretazioni. Significati diversi ma per larga parte letti in maniera negativa dai tanti moralisti della rete.

Insomma Tiziana è senz’altro vittima della vergogna che ha provato in seguito alla diffusione di quei filmati e non è riuscita a superare gli insulti che ha subito on e off line. Infamie che le hanno spento il sorriso e l’hanno fatta cadere in una profonda depressione da cui non è riuscita ad uscire nonostante l’affetto dei suoi cari e degli amici. Ma va anche chiarito che il web oggi è sempre più una colonna portante della nostra vita e anche che, nonostante le tante cose negative, non ne possiamo più fare a meno. Tiziana, piuttosto, è vittima del voyeurismo che esiste ben prima del web, ma probabilmente proprio su internet trova massima amplificazione.