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Sfilata Dolce & Gabbana ai Decumani: omaggio alla napoletanità

Venerdì 8 luglio si è tenuta l’attesissima sfilata di Dolce & Gabbana a Napoli. I due stilisti hanno scelto la città partenopea come scenario del loro mega evento, per festeggiare i trent’anni della maison di moda. Madrina d’onore è stata Sophia Loren, al suo arrivo ai Decumani è stata acclamata da un mare di folla.

La sfilata di Dolce & Gabbana a Napoli era organizzata in ogni minimo dettaglio, gli stilisti che hanno dichiarato di essersi innamorati dei napoletani, hanno scelto di allestire una passerella a San Gregorio Armeno. Non hanno, però, voluto cambiare niente. A fare da contorno alle modelle, che sfilavano su tacchi vertiginosi, c’erano tutte le botteghe artigianali di pastori. L’intenzione era proprio quella di lasciar trasparire la veracità di Napoli.

Sarà per questo che la passerella di Dolce & Gabbana è stata un vero e proprio omaggio alla napoletanità, ai suoi simboli e alla sua genuinità. I due stilisti hanno scelto di ispirarsi a Napoli per la loro collezione.

Così abbiamo visto maglie con la scritta pizza, cappelli a forma di babà per rendere omaggio al re dei dolci napoletano, il richiamo a San Gennaro, patrono della città. E non poteva mancare la storica maglietta di Maradona con il numero 10, chiaramente rivisitata da Dolce & Gabbana. La passerella messa in scena nello splendido scenario dei Decumani, raccontava Napoli, era ispirata a Napoli.

Sfilata Dolce & Gabbana a Napoli: omaggio alla napoletanità

Nonostante i media nazionali non li abbiano dato il giusto risalto, a livello locale è stato un vero successo, l’evento ha avuto un esito strepitoso. Ed è questo ciò che basta. Quei moltissimi napoletani affacciati dai  loro balconi per assistere alla grande sfilata di Dolce & Gabbana a Napoli, con la loro genuinità e veracità, hanno contribuito a rendere unica la passerella d’alta moda.

E, dunque ai due grandi stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana va riconosciuto di avere avuto un’idea tanto geniale. Al popolo napoletano, invece, va dato il merito di essere così com’è, di conservare quell’unicità, che lo rende famoso e amato in tutto il mondo.