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Gomorra 2, finale di stagione da oscar per la serie culto

La filosofa Hannah Arendt la chiamava “banalità del male”, riferendosi allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti perpetuato da persone che eseguivano solo ordini. Gesti di routine, appunto banali, quelli di portare esseri umani a morire nelle camere a Gas. In Gomorra 2 abbiamo assistito al male puro, quello complesso, portato avanti da esseri che agli occhi delle persone “normali” possono sembrare quasi alieni. 

La faida di camorra per il controllo di Secondigliano iniziata due anni fa durante la prima stagione della serie culto napoletana ci aveva messo di fronte ad un classico duello: i Savastano contro la nuova alleanza formata da Salvatore Conte e Ciro Di Marzio. Durante la seconda stagione le cose sono cambiate e alla fine si è arrivato ad uno scontro a tre con protagonisti Pietro, Genny e Ciro.

Gli ultimi episodi di Gomorra 2 hanno portato il concetto di angoscia a livelli estremi. L’apice si è toccato con la morte della figlia di Ciro. Una scena crudele in cui la bambina di 10 anni viene freddata con un colpo di pistola dall’uomo più fidato di Pietro, Malammore.

Intanto Genny si sposava a Roma con la madre del suo futuro figlio e ha fatto intendere più volte al padre di volerla finire con Secondigliano, che la sua vita ormai è nella capitale. Pietro ha invece invitato Genny a ritornare nel suo luogo di nascita ribadendo però il suo controllo su tutto.

Ciro, ormai distrutto per la morte della figlia, sfascia l’alleanza e si rintana nelle vele di Scampia per liberarsi da tutto il male procurato. A trovarlo sarà Genny che, stanco della supremazia del padre, gli darà la possibilità di farsi giustizia uccidendo Pietro.

Gomorra 2: la scena finale che ha tenuto il pubblico incollato allo schermo

La scena finale è un classico di Solimma (regista della serie). Si alternano scene del faccia a faccia tra Ciro e Pietro e scene della nascita del figlio di Genny. Ciro riuscirà ad avare la sua vendetta centrando Pietro alla testa davanti alla cappella della moglie Imma. Intanto il nuovo Savastano è finalmente venuto al mondo e porterà proprio il nome di quello appena scomparo: Pietro.

In conclusione Gomorra 2 è stata una serie che ha fatto attaccare milioni di spettatori allo schermo. Un prodotto cinematografico di livello altissimo in cui il male la fa da padrone. Dove ognuno è vittima di se stesso prima che degli altri e in cui il bene non esiste. Le forze dell’ordine ci sono, ma intervengono sempre su segnalazione, quando ci scappa il morto, o quando qualcuno tradisce e “canta”. Sembra quasi inneggiare alla banalità del bene Gomorra 2. Comunque sia non vediamo l’ora di assistere alla terza stagione e scoprire le sorti di tutti i suoi protagonisti.