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Caivano: aumentano le segnalazioni di abusi sui minori

Il territorio di Caivano è da tempo sotto i riflettori mediatici. Oltre l’alto tasso di criminalità, negli ultimi tempi si è discusso molto di questo comune per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo. Le indagini hanno scoperto un giro di pedofilia all’interno del Parco Verde, complesso residenziale in cui abitava la bambina.

Il problema della pedofilia sembra essere molto radicato in questa zona. Ancor più grave è il fatto che nessuno, fino alla morte della piccola Fortuna Loffredo, abbia denunciato la situazione. A Caivano negli ultimi tempi sono aumentate le denunce di sospetti abusi sessuali sui minori.

L’ha raccontato la neuropsichiatra infantile Donatella Palma in un’intervista al quotidiano Il Mattino. La dottoressa ha parlato del problema degli abusi sui minori su scala nazionale, spiegando che sebbene non ci siano dati precisi: “Si registra un caso di abusi ogni quattro scuole ogni anno”.

Un dato allarmante che, unito a quello raccontato dalla dottoressa su una scuola di Caivano, ben fa comprendere quanto il problema sia molto più diffuso di quanto si creda. La dottoressa durante l’intervista ha spiegato che l’Istituto Toniolo, ente che si occupa anche di indagini e ricerche, ha registrato un aumento delle segnalazioni di possibili reati d’abuso sui minori:

“L’istituto Toniolo ha registrato ad esempio, solo per l’anno scorso, 50 nuovi casi. Ma il peggio deve ancora emergere perché non esiste un archivio certo di dati su questo. E ritengo che l’attenzione morbosa generata in Italia dalla vicenda del Parco Verde sia l’esempio di una grande negazione nazionale dell’abuso sui bambini”.

La dottoressa riferendosi poi alle testimonianze nel caso dell’omicidio di Fortuna Loffredo a Caivano, ha spiegato che i minori raccontano sempre quello che hanno visto:

“I bambini non parlano mai di qualcosa che non è nel loro vissuto esperienziale, né hanno la capacità di immaginare quanto va oltre il proprio bagaglio di esperienza: raccontano sempre ciò che hanno visto, se non vissuto in prima persona. Le loro testimonianze sono validanti”.

Nel caso di Caivano si sono rivelati fondamentali i racconti delle amiche di Fortuna Loffredo. Le loro testimonianze durante l’incidente probatorio hanno dato un’importante svolta alle indagini, grazie alle quali è stato possibile risalire a Raimondo Caputo, il presunto assassino della piccola Chicca.