Francesco Schettino è pronto a difendersi domani alla prima udienza in Corte d’Appello. Il comandante della Costa Concordia, la nave che naufragò nel gennaio del 2012, causando la morte di 32 persone, era stato già condannato a 16 anni di reclusione dal Tribunale di Grosseto. Dopo l’emissione della sentenza la procura di Grosseto aveva deciso di ricorrere in Appello per chiedere una pena maggiore.
Anche l’ex comandante, dopo pochi giorni dalla decisione della Procura, aveva deciso con i suoi legali di ricorrere in Appello per l’annullamento della pena. E domani il processo avrà inizio nella città di Firenze. Diverse le richieste dell’accusa e della difesa, che si scontreranno domani per la prima udienza. I legali di Francesco Schettino si opporranno alla condanna emessa nel febbraio 2015.
Nella giornata di domani avrà inizio la nuova fase del processo. La difesa di Francesco Schettino, capitanata dagli avvocati Saverio Senese e Domenico Pepe, chiederà l’annullamento della condanna a 16 anni di reclusione. La Procura di Grosseto, invece, proporrà una pena maggiore per l’ex comandante della Costa Concordia, provando a far aumentare gli anni di detenzione a 26.
Francesco Schettino probabilmente sceglierà di non esserci domani in aula, aspettando che i suoi legali gli diano notizie sul corso del processo. L’udienza sarà presieduta da Graziella D’Onofrio. L’accusa proverà a ribadire la tesi, data in precedenza. “Alla responsabilità titanica di Schettino deve corrispondere una pena esemplare”, questa la dichiarazione con cui i PM di Grosseto avevano spiegato i motivi del ricorso.
La difesa dell’ex comandante, invece, proverà a ribaltare completamente la condanna a 16 anni di reclusione, perseguendo, dunque, una proclamazione di completa innocenza per Francesco Schettino.