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Sparatoria a Secondigliano: vendetta del boss per i figli

Emergono importanti novità sul movente della sparatoria a Secondigliano di ieri sera. Un commando armato aveva preso di mira la stazione dei Carabinieri della zona, facendo esplodere circa 40 colpi, provenienti da mitra e kalashinokov. La modalità di un vero e proprio agguato commesso dalla camorra. Secondo quanto si legge da Il Mattino, alla base di questa violenza assurda, ci sarebbe una spiegazione ben precisa: la vendetta di un boss latitante contro le forze dell’ordine, che hanno sottratto nei giorni scorsi i figli piccoli alla madre, incensurata, ma legata sentimentalmente al boss di Secondigliano.

Sparatoria a Secondigliano: novità sul movente, c’è di mezzo un boss latitante della zona

La decisione è stata presa dal Tribunale dei minori di Napoli, su richiesta della Procura dei Colli Aminei e dell Dda di Napoli. Due giorni fa i carabinieri sono entrati in casa della donna e, con un provvedimento, avevano portato via i bambini, per la loro sicurezza e tutela. La donna infatti, anche se risulta incensurata, ha incontrato in segreto il marito latitante ed è parente di un collaboratore di giustizia. Una decisione molto dura quella presa per i due minorenni e novità assoluta nell’ambiente criminale della periferia Nord di Napoli.

I bambini si trovano ora in una località protetta, fuori dalla Campania e non possono vedere la madre. La donna, invece, si è subito rivolta al Tribunale dei minori per chiedere l’annullamento del provvedimento. L’udienza è fissata per il prossimo 30 giugno. I magistrati, interrogati sulla faccenda, dichiarano che la decisione è stata presa in quanto la donna, non volendosi sottoporre al programma di protezione, avendo un parente pentito in casa e, come marito un boss latitante appartenente al clan Vannella grassi (i cosiddetti “girati”), ha messo in pericolo i figli. L’unica strada che la donna può intraprendere per rivedere i figli è dunque l’adesione al programma di protezione.