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Porta a Porta: Paolo Siani contro Vespa sull’intervista a Riina

Sta scatenando moltissime critiche la puntata di Porta a Porta andata in onda mercoledì 6 aprile su Rai Uno. Ad accendere le polemiche è stata l’intervista fatta da Bruno Vespa, conduttore del programma, a Salvo, figlio del noto boss della malavita organizzata siciliana Totò Riina. “L’intervista non doveva essere mandata in onda” cosi hanno tuonato moltissimi cittadini, indignati per aver assistito ad una trasmissione in cui il “capo dei capi” veniva riabilitato al pubblico.

Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta

Le polemiche non si sono fermate alla gente comune che sui social ha mostrato il suo disprezzo per la puntata di Porta a Porta. Critiche sono arrivate anche da alcune figure di spicco della politica e della cultura nazionale. Una delle persone che si è scagliata contro la trasmissione è stato Paolo Siani, fratello di Giancarlo Siani, il noto giornalista partenopeo ucciso dalla camorra negli anni ottanta. Come riportato dal quotidiano Il Mattino, Paolo ha dichiarato: “avrei preferito ascoltare di nuovo le parole del figlio di Paolo Borsellino o della sorella di Giovanni Falcone o dei figli, dei fratelli, delle sorelle delle tante vittime innocenti della mafia, della camorra o della ‘ndrangheta. Ma loro non sempre hanno libri da promuovere e il loro tempo lo spendono per lo più lontano dalle telecamere, andando nelle scuole a parlare con i ragazzi per raccontare le storie dei loro familiari barbaramente uccisi dalle mafie“. Ha aggiunto poi di non aver guardato la trasmissione perché: “non guardo le cose che non mi interessano, e ascoltare le parole del figlio di un boss mafioso proprio non mi interessava“.

Paolo è sempre stato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. È infatti presidente della fondazione Polis (Politiche Integrate di Sicurezza, per le vittime innocenti di criminalità e i beni confiscati). Il fratello Giancarlo Siani fu ucciso dalla camorra perché da giornalista indagava sugli interessi dei clan di Torre Annunziata e Marano di Napoli. Gli è stata di recente intitolata l’aula del consiglio regionale della Campania.

Intanto il sito change.org ha lanciato una petizione per chiudere Porta a Porta, che in poche ore ha raggiunto 10 mila firme. L’appello è stato lanciato da Salvatore Lo Presti che ha spiegato: “è inaccettabile che la Rai mandi in onda la puntata di Porta a Porta sulla presentazione del libro del figlio del Boss mafioso Totò Riina, Salvo. La Rai è pubblica, pagata con i nostri soldi! Non possiamo più sopportare questo tipo di trasmissioni“. Le firme verranno consegnata al presidente Rai Monica Maggioni, al direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, a quello di Rai Uno Giancarlo Leone, al presidente della commissione di vigilanza Roberto Fico e al presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi.