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È morto Giulio Murolo, l’ex infermiere stragista di Secondigliano

Era il 15 maggio del 2105 quando Giulio Murolo, a Secondigliano, nel quartiere a nord di Napoli, compì la sua strage ai danni dei famigliari e di un passante che morì per mano dell’ira funesta di quest’uomo. Oggi, l’ex infermiere del Cardarelli, in carcere da quasi un anno, è morto in ospedale dopo aver tentato il suicidio una serie di volte.

Giulio Murolo amava le armi, nella sua abitazione, dopo la tragedia, fu scovato un vero e proprio arsenale. La scintilla che fece scattare l’uomo fu un litigio familiare, forse l’ennesimo, per i “panni stesi sul ballatoio”. Il 48enne imbracciò il suo fucile e incominciò a sparare all’impazzata, prima uccidendo suo fratello e la moglie, poi un civile (un fioraio che si trovava a passare proprio fuori la sua abitazione, ndr) ed un vigile: dopo aver aperto il fuoco in casa, incominciò a sparare sulla strada dal suo balcone.

Furono attimi di terrore a Secondigliano, riuscì a ferire anche sei persone. Le forze dell’ordine in qualche modo lo bloccarono e fu così arrestato e condotto a Poggioreale. Nel carcere, ingerendo alcune pillole tentando di togliersi la vita, ha costretto le guardie carcerarie a chiamare i soccorsi: l’uomo è stato così ricoverato all’ospedale Loreto Mare. Le gravi condizioni hanno indotto il personale medico a trasferirlo in Rianimazione. Per lui non c’è stato nulla da fare, è deceduto a causa di una crisi cardio-respiratoria.

Ricordiamo che qualche giorno dopo il tragico evento, Giulio Murolo, dichiarò di essersi pentito, facendolo attraverso il suo legale: “Sono pentito, chiedo perdono a tutti. Chiedo perdono a mia madre, ai miei nipoti, i figli del fratello che ho ucciso, ma anche a tutte le persone estranee alla mia famiglia che ho trascinato in questa tragedia“.