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Storia degli scavi di Pompei: l’intuizione del solito Carlo III

La storia degli scavi di Pompei è una delle più affascinanti storie sul recupero di un patrimonio artistico, culturale e umano di livello mondiale. Nel 79 d.C il Vesuvio eruttò in una maniera così violenta da nascondere sotto una spessa coltre di cenere, gas e lapilli l’intera cittadina romana di Pompeii. Lo scrittore Plinio il giovane raccontò l’accaduto nei sui testi e da allora in tutto il mondo le eruzioni vulcaniche della stessa violenza vengono definite di tipo pliniano.

La storia degli scavi di Pompei comincia già con l’imperatore Alessandro Severo nel 200 d.C., ma le ricerche diedero esito negativo: troppo difficile scavare con tutta quella cenere depositata. Bisogna attendere la seconda metà del 1500 per avere la prima testimonianza degli scavi. Domenico Fontana fu incaricato di costruire un canale che portasse l’acqua del fiume Sarno a Torre Annunziata. L’architetto fece passare il canale attraverso gli attuali scavi. Furono trovati resti archeologici e beni di lusso, ma incredibilmente nessuno ebbe l’intuizione di capire che sotto quel terreno si nascondeva la città distrutta dal Vesuvio. E allora, come sempre ci viene da dire, bisogna aspettare il guizzo di Carlo III di Borbone che spinto dal desiderio di ritrovare antichi reperti da mostrare nei musei napoletani, organizzò una spedizione di scavo nel 1738. Sotto i Borbone gli scavi divennero un vero e proprio museo a cielo aperto, una cosa mai vista prima. Durante il Regno d’Italia, poi, l’archeologo Giuseppe Fiorelli diede una impronta sistemica ai lavori dando il via agli scavi archeologici moderni.

Storia degli scavi di Pompei: il bene archeologico più importante del mondo

Gli scavi di Pompei sono eccezionali perché rappresentano una fotografia nitida di 2000 anni fa. Una visione reale di quello che era la società romana all’epoca dell’eruzione. Le domus arredate, le botteghe con gli strumenti, i profumi, gli orti, le anfore piene, i calchi degli uomini e delle donne che hanno trovato una morte atroce in quella notte del 79 d.C., riescono a rendere nitida qualcosa che ci è sempre stata oscura: la storia. La stessa storia che siamo abituati a studiare solo sui libri rivive in uno spettacolare scenario. Immergersi negli scavi di Pompei è un’esperienza unica. Esistono luoghi all’interno del sito archeologico in cui non si ha più contatto con la realtà moderna. E sembra davvero di tornare a 2000 anni fa, di vedere gli abitanti, i lavoratori e i ricchi padroni, le case, la vita di un popolo meraviglioso. Ed è grazie al Vesuvio che riusciamo a godere di tutto questo. Un monte che ci ha regalato la più bella opera archeologica del globo, non si può non amare. Certo può fare ancora del male, ma ci viene da gridare lo stesso: evviva il Vesuvio, evviva la storia degli scavi di Pompei.