Ospedale delle bambole è sinonimo di tradizione a Napoli. Inaugurato nel 1899, si trova in via San Biagio dei Librai, 81, sul decumano inferiore dell’antica Neapolis. Questo strano pronto soccorso è aperto ad ogni ora del giorno e oltre a riparare bambole si occupa anche di restaurare e dare nuova voce ai pastori storici del 700 e 800, epoca d’oro del presepe napoletano. L’ospedale delle bambole è un luogo incantato in cui i giocattoli smettono di essere tali e diventano opere d’arte, senza tempo.
Entrando nell’edificio che ospita questo strano luogo, si respira subito aria di magia. Le vetrine sono colme di bambole, marionette, pastori, manichini e pupi siciliani alti fino ad 80 cm. Le bambole, dall’espressione triste e con qualche pezzo mancante, vengono ricoverate in appositi lettini e affidate alle premure dei bottegai. L’ambulatorio dell’ospedale delle bambole funge invece da area di libero gioco per i bambini, che possono visitare le loro “amiche di porcellana” con tanto di stetoscopio e camice bianco. Quel che più colpisce è quindi l’aspetto umano dato a una bottega che fondamentalmente ripara oggetti inanimati.
Il “primario” attuale è Luigi Grassi, ma l’idea dell’ospedale delle bambole fu del nonno di don Luigi, suo omonimo. L’inizio di questa storia è davvero da favola: si narra che una mamma si recò da Luigi, all’epoca “riparatutto” del quartiere, pregandolo di aggiustare il giocattolo della figlia. Luigi acconsentì e dopo qualche giorno la bambole era come nuova, “guarita” completamente dal male. La donna ne fu entusiasta e giurò di spargere la voce. Così fu. Da allora decine di bambini portarono le loro bambole da don Luigi che le accudiva con cura sotto lo sguardo vigile dei piccoli proprietari. Un’insegna con tanto di croce rossa fu appesa all’esterno della bottega e gli fu dato il nome che sarebbe diventato celebre. Un luogo davvero magico da visitare assolutamente.
