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Clementino “Ragazzi fuori”, testo e curiosità

Il rapper Clementino torna all’Ariston con un pezzo scritto insieme a Marracash dal titolo “Ragazzi fuori” dove racconta di quelli che non hanno ancora fatto una scelta di vita esatta e si ritrovano a vivere con la noia. Quel male terribile di chi non ha un’occupazione o una passione e si dedica solo a cose di poco valore.

Clementino

Il cantante proprio grazie alla musica ha trovato uno scopo nella vita ma il suo grido è per tutti quei ragazzi, non solo napoletani, che vivono in una situazione complessa, in particolare dal punto di vista economico.

A Sanremo completerò le registrazioni del disco con uno studio mobile costruito in hotel. Per il momento ho la testa solo sul festival. Tutta la gioia che ho è espressa nel video caricato su Facebook in compagnia di Diego Armando Maradona” ha dichiarato a Repubblica.

RAGAZZI FUORI | TESTO

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi

Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi

Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno

Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori

Finalmente stai dormendo

E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento

Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento

I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento

Non bastano risate qua per stare più sereno

Se questa vita ti ha servito pane col veleno

Una giornata normale, buttato in un locale

Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male

E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io

Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio

Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà

Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi

Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi

Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno

Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori

È passato un altro inverno ragazzi fuori

Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori

Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia

Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»

Tutto si aggiusta via,

Ancora attendo, non comprendo questa giusta via

Per quanto tosta sia, non stare più in balia

È questo schifo che ha rubato tutta l’energia

Di questa vita mia

Siamo ragazzi soli perdonateci signori

Di queste intrusioni, ma quali illusioni

Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio

Siamo ragazzi fuori

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi

Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi

Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno

Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori

Storie di ragazzi fuori

Le mie storie di ragazzi fuori

Storie di ragazzi fuori

Eravamo noi, dove eravamo noi

Storie di ragazzi fuori

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi

Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi

Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno

Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori