Al termine dell’udienza è giunta una notizia inaspettata. Nel momento in cui si sono concluse le deposizioni dei testi, infatti, il presidente della corte d’assise, Alfredo Montalto, ha chiesto, per necessità ed organizzazione del lavoro, chi tra gli imputati fosse disponibile a sottoporsi all’esame. Il boss Totò Riina ha fatto sapere attraverso il suo legale Giovanni Anania, che darà risposta ad avvocati e pm in merito al processo sulla trattativa Stato-Mafia.
In questo processo, la Procura di Palermo tenta di provare l’esistenza di un’alleanza criminale tra mafia e Stato a seguito delle stragi del ’92 nelle quali persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Sono 10 gli imputati, mafiosi e pentiti come Giovanni Brusca, Massimo Ciancimino, ex politici come Marcello Dell’Utri e Nicola Mancino ed ex ufficiali del Ros dei carabinieri, eppure solo il boss ha accettato di rispondere direttamente in Aula. Una vera e propria sorpresa, totalmente inattesa, dal momento che lo stesso Riina ha sempre negato non solo l’esistenza di “Cosa Nostra” ma anche ogni suo coinvolgimento. L’attesa udienza + fissata per il 16 febbraio 2017.
