E’ finito sotto sequestro un laboratorio di analisi di Mondragone. Bovini affetti da brucellosi, una malattia infettiva che colpisce principalmente gli animali, venivano venduti per la macellazione o usati per la caseificazione. Esami illeciti del centro permettevano ai prodotti derivanti da bufali malati di arrivare in caseifici di Napoli e Caserta.

Mozzarella, latte, formaggio e carne. Questi sono i prodotti che finivano direttamente sulle nostre tavole senza il controllo adeguato. Nel 2013 è scattata l’indagine in concomitanza con il “monitoraggio straordinario di polizia veterinaria finalizzato a verificare l’impiego illecito di vaccino antibucellare RB51 in tutti gli allevamenti bufalini della provincia di Caserta”.E’ emerso che, nel laboratorio di Mondragone, venivano effettuati esami diagnostici per sapere se gli animali fossero affetti da brucellosi; alla positività scattava la diffusione dell’informazione all’imprenditore che a quel punto decideva di macellare il bovino o di utilizzare illecitamente il vaccino RB51, esponendo al rischio infettivo gli operatori del settore ignari di avere a che fare con bufali malati.
Dalle indagini dunque è emerso che i capi risultati positivi alla brucellosi venivano ugualmente commercializzati con relativo rischio per la salute pubblica. Sono state quindi sequestrate confezioni del kit diagnostico denominato “rosa bengala” illecitamente utilizzato e indagate 68 persone.
