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Italicum, la Consulta ha deciso: via il ballottaggio, salvo il premio di maggioranza

Bocciato il ballottaggio, insieme ai capilista bloccati e alle pluricandidature, mentre è salvo il premio di maggioranza. Su quest’ultimo la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità. Sono attese le decisioni dei giudici che dovranno motivare la sentenza. Nel frattempo le alte toghe hanno indicato che “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione“. Il ricorso alla Consulta è stato avviato per i procedimenti fatti dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste. A promuovere i questi processi, un vero e proprio pool di avvocati. 

Ora è in vigore un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza alla Camera ed un proporzionale puro al Senato. Inoltre, la soglia di sbarramento e la divisione dei collegi, è diversa tra le due camere. Adesso la palla passa al Parlamento.

Italicum, la Consulta ha deciso: via il ballottaggio, salvo il premio di maggioranza

La politica ha il dovere di prendere atto della decisione dei giudici costituzionali e deve accelerare per trovare una soluzione legislativa. È inammissibile una situazione per la quale il potere giudiziario diventi supplente di quello esecutivo. Il parlamento deve fare al più presto e in base al dettame dell’Alta Corte, procedere per una nuova legge elettorale condivisa da tutti i partiti.

Il governo può durare fino alla naturale scadenza della legislatura e cioè fino al 2018. Ma con uno sforzo politico, una volta stabilite le regole del gioco e rispettati tutti gli impegni istituzionali e internazionali, entro il mese di giugno del 2017 si potrebbe tornare alle urne e quindi al voto. Così gli italiani potranno finalmente scegliere da chi farsi governare.