Giorni fa è stata richiesta l’archiviazione del ruolo del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per la morte di Salvatore Giordano, il giovane 14enne ucciso da una pietra staccatasi da Galleria Umberto in Via Toledo. Una decisione, quella presa dai Pm, che non è condivisa dalla famiglia del ragazzo.

E’lo zio di Salvatore Giordano, Giuseppe Simeoli, a farsi portavoce del pensiero della famiglia del giovane. “Se sei il sindaco di una città come Napoli, ricca di monumenti, alcuni dei quali fatiscenti e pericolanti, e ricevi decine di segnalazioni dagli abitanti di un quartiere nonché quelle di un consigliere comunale, non puoi non occupartene e fare finta che nulla stia accadendo, come se vivessi su un altro pianeta“.
Parole dure contro il primo cittadino, che dalla famiglia Giordano è sempre stato ritenuto responsabile della morte di Salvatore. A detta loro, è inammissibile che un sindaco faccia finta di nulla rispetto al degrado dei monumenti cittadini. Forti le accuse rivolte a Luigi De Magistris: “Se ti chiami Luigi De Magistris, ex pubblico ministero, allora puoi continuare la tua esistenza serena poiché la giustizia è uguale per tutti ma non per te. Era una tragedia annunciata e la morte di un ragazzo innocente, di soli 14 anni, è stata causata anche dalla negligenza di Luigi De Magistris“.
La missiva dello zio di Salvatore Giordano termina con l’augurio che prima o poi sia fatta giustizia per la morte di un povero innocente e che siano accertati i reali responsabili: “Indipendente dalla posizione sociale o dalle cariche pubbliche ricoperte dalle persone coinvolte“.
