Sabato 13 dicembre, a Napoli, presso la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, si è tenuto un matrimonio che ha fatto parlare: quello tra Federica Colantuono ed Emanuele Femiano. La loro unione è tragicamente segnata dalla perdita violenta di due loro parenti. Federica, incinta al settimo mese, è la nipote di Francesco Della Corte, il metronotte 51enne aggredito e ucciso nel marzo 2018 da tre minorenni che volevano rubargli l’arma. Emanuele, invece, è il nipote di Emiliana Femiano, vittima di un brutale femminicidio nel novembre 2010 a Terracina, per mano dell’ex convivente, già reo di un tentato omicidio precedente.
Per non dimenticare il sangue innocente versato e trasformare il dolore in un messaggio forte, Federica ha scelto un abito da sposa molto particolare. L’opera, realizzata dal maestro Gianni Molaro, è “decorata” con 1000 proiettili veri. Questi proiettili non sono usati per spaventare, ma per comporre la figura di un orsetto sulla stoffa, a simboleggiare l’innocenza perduta e, forse, la nuova vita che Federica porta in grembo. Questo gesto coraggioso è un tributo solenne alla memoria delle due vittime e un’occasione per accendere i riflettori sulla violenza subita dai loro cari.
Le circostanze della morte di Francesco Della Corte sono state particolarmente crudeli: il metronotte fu assalito all’uscita della metropolitana di Piscinola, nel nord di Napoli, e morì dopo 13 giorni di agonia per le lesioni riportate. In sua memoria, i familiari hanno creato l’associazione “Progetto Franco” per la promozione della legalità. Ancora più efferato fu il destino di Emiliana Femiano, il cui corpo fu martoriato da decine di fendenti a Terracina. L’omicida, che l’aveva già accoltellata un anno prima a Napoli, fu rintracciato dopo essersi fatto medicare delle ferite. Il matrimonio di Federica ed Emanuele, con questo simbolo choc, diventa così una pubblica denuncia e un atto di resilienza contro la criminalitàe il femminicidio.
