L’ultima ospite della nuova stagione di “Belve”, condotta da Francesca Fagnani, è stata la tiktoker più discussa del momento: Rita De Crescenzo. Si definisce una “showgirl”, “napoletana e tiktoktana”, fiera del suo modo unico di esprimersi. “Io cambio le lettere, dico le parole a modo mio”, racconta. Per lei, il pubblico la considera “una Madonna”, amata perché “faccio divertire dalla mattina alla sera”. È convinta del suo potere mediatico: “Tutto quello che pubblicizzo diventa oro. Do soddisfazione ai negozi quando faccio pubblicità”.
Durante l’intervista, la De Crescenzo afferma di non essere permalosa: “Quando serve una bugia la dico pure, ma non è nel mio carattere”. Le sue dirette sono dedicate a chi è solo, “le vecchiarelle, chi sta in comunità e i carcerati con i cellulari”. Si paragona ironicamente a una figura spirituale: “Meglio la Madonnina Rita”. Oggi dice di essere un esempio di cambiamento: “Sto facendo un bel percorso e chi mi segue capisce che può farcela come me”. Convinta della propria influenza, sostiene che se si candidasse “tutta Napoli la voterebbe”, perché vuole portare al voto “la gente come me, che non ha mai votato”.
Sul cosiddetto caso Roccaraso, De Crescenzo precisa: “Ho fatto solo dei video, non ho preso una lira”. Non rinnega la sua immagine “trash”, ma rifiuta di essere “l’emblema della deriva culturale”. Attualmente è sotto processo per spaccio e associazione, ma dichiara: “Ho fatto uso di droga, non ho mai spacciato. Stavo male e si sono approfittati di me”. Racconta un passato difficile, segnato da 30 anni di droga e psicofarmaci, un’infanzia segnata dalla malattia della madre e una maternità precoce. Dopo essere stata violentata da tre uomini, ha deciso di disintossicarsi: “Mi sono svegliata in un bagno di sangue, ma è stata la mia salvezza. Da lì non ho più toccato droga”. Oggi, a sette anni da quella svolta, sogna di girare un film di Natale con Christian De Sica, e dice di avere tutto per essere felice, anche se ammette: “Devo chiedere scusa ai miei figli per quello che hanno passato”.
