Si chiude con una smentita ufficiale da parte del Comune di Napoli il caso che ha infiammato i social network nei giorni scorsi, riguardante una donna del Vomero accusata di maltrattare sistematicamente il proprio volpino. A seguito delle verifiche incrociate, è emerso che il cane non presenta alcun segno di maltrattamento e che la gestione da parte dei proprietari è risultata idonea. Il caso era esploso a causa di un video virale che mostrava il cagnolino bloccato sul davanzale con la bocca chiusa da un nastro.
Il Comune di Napoli, attraverso il Servizio Tutela dell’Ambiente e la Garante dei Diritti degli Animali, ha diffuso una nota in cui si legge l’esito del sopralluogo dei Servizi Veterinari Pubblici dell’ASL Napoli 1 Centro: il cane è registrato all’Anagrafe canina e le sue condizioni sono adeguate. Già l’associazione Animal Day aveva spiegato che l’atto, interpretato come abuso, era in realtà l’unico modo per somministrare al cane, affetto da otite cronica, le terapie necessarie, evitando la sedazione. Tuttavia, la didascalia fuorviante e ricca di dettagli non verificati del video – che riportava anche l’accusa di percosse – aveva infiammato gli animi.
Nonostante le chiare risultanze delle autorità, il clamore social ha avuto conseguenze dirette. Un centinaio di cittadini, convinti della veridicità delle accuse, si sono radunati il 15 ottobre davanti all’abitazione della signora, con insulti e slogan. Circa una trentina sono anche entrati nel palazzo nel tentativo di “salvare il cane”. Nonostante l’assoluzione dalle accuse, il caso non sembra ancora chiuso: è stata indetta una nuova manifestazione per oggi, 22 ottobre, dall’attivista animalista Enrico Rizzi, che chiede il sequestro dell’animale, alimentando ulteriormente una querelle basata su un fraintendimento del contesto.
