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La voce degli artisti per Gaza: l’appello straziante di Nino D’Angelo: “Sono ignorante, ma sono un nonno e quando vedo i bambini soffrire non ce la faccio”

Il conflitto in Medio Oriente e la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza hanno suscitato una forte reazione emotiva e solidale da parte di numerosi artisti e personalità della cultura italiana. Molti di loro hanno utilizzato i propri canali social e le piattaforme pubbliche per esprimere preoccupazione, invocare il cessate il fuoco e manifestare vicinanza al popolo palestinese colpito dalla guerra. Non si tratta solo di dichiarazioni politiche, ma di un appello umanitario che travalica le divisioni, focalizzandosi sulle sofferenze dei civili, in particolare dei bambini.

L’Intervento di Nino D’Angelo

Tra le voci più sentite e dirette si è distinto il cantautore napoletano Nino D’Angelo, noto per la sua sensibilità e per il suo legame con le tematiche sociali. D’Angelo ha espresso la sua posizione con parole semplici ma potenti, richiamando l’attenzione sul dramma delle vittime innocenti del conflitto. Le sue parole, riportate in diversi contesti (come riferimenti alla Flotilla Sumud Global o tramite post sui social media), mettono al centro il sentimento di un nonno e l’istinto di protezione verso la vita.

Riecheggiando il sentimento di un’ampia parte dell’opinione pubblica, Nino D’Angelo ha dichiarato:

Scusate ( Sarò pure ignorante) ma io sono un nonno e quando vedo bambini che muoiono sono sempre dalla parte di chi cerca di salvarli…

Questa frase racchiude l’essenza dell’intervento di molti artisti italiani: l’orrore per la perdita di vite innocenti e la necessità di schierarsi incondizionatamente dalla parte di chi cerca di portare soccorso e assistenza, a prescindere dalle complessità del contesto politico. La solidarietà del mondo dell’arte si traduce così in un inequivocabile grido in difesa dei diritti umani e della dignità delle vittime della guerra.