Un mese fa, un follower ha informato De Martino della presenza online di un video intimo che lo riguardava. L’hacker era riuscito a entrare nel circuito di sorveglianza della casa romana della famiglia di Tronelli. Nonostante le denunce immediate alla Polizia Postale e alle Procure di Roma e Porto Cervo, la diffusione del video non si è fermata. Alcuni gruppi Telegram dedicati al filmato hanno attirato migliaia di iscritti in pochissimo tempo, dimostrando la rapidità con cui questo tipo di contenuti si propaga.
Il caso De Martino non è isolato, ma si inserisce in un fenomeno più ampio di sfruttamento commerciale di riprese intime rubate da sistemi di videosorveglianza in tutto il mondo. L’avvocato di Caroline Tronelli, Lorenzo Contrada, ha richiesto la rimozione del filmato, ma l’oscuramento richiede tempo a causa della complessità delle indagini.
Esistono piattaforme web che offrono accesso a questi video a pagamento, con tariffe che variano in base a popolarità e visualizzazioni, arrivando a offrire il controllo diretto delle telecamere hackerate. Il Garante della Privacy ha sottolineato che la divulgazione di tali contenuti intimi può causare un danno grave e irreparabile alle persone coinvolte, indipendentemente dalla loro notorietà.
