L’intensa attività sismica che sta interessando i Campi Flegrei continua a destare preoccupazione tra la popolazione e le autorità. Dopo giorni di scosse, Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, ha chiarito la situazione ai microfoni dell’AGI: “Non posso escludere che avvenga anche qualche terremoto di maggiore magnitudo, ma l’allerta rimane gialla”.
Lo sciame sismico, iniziato sabato, ha già fatto registrare oltre 230 eventi, tra cui due scosse di magnitudo 3.9, la prima avvenuta nel pomeriggio di domenica e la seconda nella notte, alle 00:19. Quest’ultima è stata percepita come più intensa dalla popolazione, generando momenti di paura.
Di Vito ha spiegato che la percezione di un sisma non dipende solo dalla magnitudo, ma da diversi fattori, tra cui il tipo di edificio in cui ci si trova, la risposta sismica locale e la posizione rispetto all’epicentro. “Di notte la percezione è più forte perché si è a riposo e il rumore ambientale è minore. Inoltre, la scossa notturna è stata seguita immediatamente da altri eventi più piccoli, il che ha amplificato la sensazione di intensità”, ha chiarito il direttore dell’Osservatorio.
Il monitoraggio della situazione resta costante, non solo in termini di eventi sismici, ma anche di deformazione del suolo e attività idrotermale. “La deformazione del suolo procede con la stessa velocità osservata prima degli eventi sismici di questi giorni” ha aggiunto Di Vito, sottolineando che al momento non si registrano variazioni significative nell’attività idrotermale. Tuttavia, il movimento del gas profondo continua, segnalando un’attività in corso ormai da anni.
Secondo gli esperti, lo sciame sismico è legato al movimento della formazione costale, che provoca il sollevamento del suolo e la fratturazione delle rocce. “Questo fenomeno è tipico di un’area come i Campi Flegrei, caratterizzata dal bradisismo” ha precisato il direttore.
Negli ultimi mesi, l’area flegrea è stata interessata da un’intensa attività sismica. A ottobre 2023, un terremoto di magnitudo 4.0 aveva scosso la zona, provocando danni e paura tra la popolazione. Più di recente, il 20 maggio 2024, una scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni, aveva costretto all’evacuazione numerose famiglie, mettendo in ginocchio diverse strutture. Gli eventi sismici degli ultimi giorni confermano che la situazione resta delicata e costantemente monitorata dagli esperti.
