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Roccaraso, è scontro tra tiktoker di Napoli e Cruciani: “Abbiamo pagato 10 euro per la cioccolata”

Il prezzo della cioccolata calda a Roccaraso è diventato il simbolo di un problema che ha scatenato una discussione accesa nella recente puntata di “Dritto e Rovescio“. La località sciistica abruzzese è stata al centro di un acceso dibattito sulle condizioni di accoglienza dei turisti e sul rialzo dei prezzi, con le cioccolate calde che sono diventate un esempio lampante di come le spese in una località turistica possano diventare esorbitanti.

Durante il programma, sono emerse diverse testimonianze che, oltre a lamentare la scarsità di strutture adeguate per accogliere il gran numero di turisti, hanno messo in luce un altro aspetto cruciale: i prezzi raddoppiati. Come evidenziato da un cittadino in collegamento diretto con lo studio di Paolo Del Debbio, una ragazza avrebbe speso ben dieci euro per due cioccolate calde, un importo che ha suscitato forti reazioni da parte del pubblico e degli ospiti in studio. La cifra non è passata inosservata, soprattutto considerando che una semplice bevanda calda, in altre località, potrebbe costare una frazione di tale prezzo.

Queste testimonianze non sono le uniche ad aver scatenato polemiche. Le dichiarazioni di molti residenti di Roccaraso, come quelle di Rita De Crescenzo e Antony Sansone, hanno sottolineato le difficoltà quotidiane di una cittadina che, purtroppo, non sembra pronta a gestire l’enorme afflusso di turisti. Le critiche sono state rivolte alla mancanza di servizi pubblici essenziali, come i cestini e i bagni, che in un periodo di alta stagione turistica risultano fondamentali. In uno degli interventi, un cittadino napoletano ha denunciato la totale assenza di preparazione da parte dell’amministrazione, lamentando la difficoltà di fruire dei servizi in un contesto di grande affluenza. Tuttavia, il dibattito ha preso una piega più accesa quando è intervenuto Giuseppe Cruciani, noto per il suo approccio diretto e senza peli sulla lingua.

Lo scontro tra Cruciani e il cittadino napoletano ha aggiunto una dimensione interessante al discorso. Cruciani, infatti, ha replicato con tono deciso, sottolineando che è irrealistico pensare di poter pagare prezzi contenuti in un luogo come Roccaraso, dove l’afflusso turistico è costante e l’esclusività della località giustificherebbe, secondo lui, l’alto costo dei beni. Il conduttore ha affermato che una cioccolata calda a cinque euro non è un prezzo stratosferico, soprattutto in un contesto di alta domanda. “Ma scusi, lei pensa davvero che a Roccaraso si possa trovare una cioccolata calda a un euro e mezzo? È impensabile“, ha ribadito, provocando reazioni contrastanti tra i telespettatori.

Questa discussione ha messo in luce una questione di fondo: Roccaraso, da piccola cittadina abruzzese, sta cercando di gestire una crescita turistica che sembra troppo grande per le sue capacità. Il paradosso di una località che si presenta come un angolo di élite, ma che allo stesso tempo accoglie turisti provenienti da diverse parti d’Italia, ha portato alla luce difficoltà sia a livello strutturale che economico. Se è vero che la località è da sempre una meta privilegiata per gli appassionati di sci, è altrettanto vero che i problemi relativi all’inadeguatezza dei servizi e alla gestione dei flussi turistici rischiano di minare l’esperienza complessiva dei visitatori.

Ma la vera domanda che emerge dal caso Roccaraso non è solo quella dei prezzi alti, ma più in generale quella del tipo di turismo che la località sta cercando di promuovere. In questo contesto, l’idea di un “turismo inclusivo”, cioè accessibile anche a chi ha un budget più limitato, diventa fondamentale. Non tutti i turisti hanno la possibilità di spendere cinque euro per una cioccolata calda, eppure questo potrebbe diventare uno dei simboli di un turismo che privilegia l’esclusività e il profitto immediato rispetto all’inclusività e alla sostenibilità a lungo termine.

Nel contesto italiano, il dibattito sull’overtourism e sui rincari dei prezzi è ormai all’ordine del giorno, con Roccaraso che si inserisce perfettamente in questo panorama. La riflessione che emerge, infatti, è che nonostante le bellezze naturali e il fascino delle montagne abruzzesi, la gestione del turismo non può basarsi solo sull’idea che un alto numero di visitatori giustifichi l’alto costo dei servizi. La difficoltà di conciliare un turismo di massa con la cura per il territorio e l’ospitalità rende la questione molto più complessa di quanto non sembri.

Insomma, a Roccaraso non si parla solo del costo della cioccolata calda, ma di un fenomeno più ampio che coinvolge l’intera economia e l’immagine di una località turistica sempre più ambita, ma forse non ancora pronta ad affrontare le sfide di un turismo che cresce in modo esponenziale. Il paradosso di una località che si sta trasformando in una meta per un turismo elitario, ma che allo stesso tempo lotta per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più vasta, ci dice che probabilmente, come in molti altri casi in Italia, il modello di sviluppo turistico deve essere ripensato.