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Rossella, morta dopo il sushi, parla il fratello: “E’ spuntato fuori questo pasto ma non vogliamo attaccare il ristorante”

Rompe il silenzio la famiglia di Rossella Di Fuorti, la donna di 40 anni morta dopo aver mangiato il sushi il giorno del suo compleanno. Convocati in Tribunale dal pm sostituto procuratore Giuliana Giliano. Non volevano accusare il ristorante giapponese in cui hanno pranzato, ma vogliono solo la verità sulla morte.

Al Corriere del Mezzogiorno il fratello di Rossella ha rilasciato una dichiarazione: “Non volevamo accusare il ristorante, vogliamo solo la verità“. La donna è ufficialmente morta per infarto da miocardio. Tornata a casa dopo il pranzo ha vomitato e poi è stata male. I sanitari non hanno potuto fare nulla se non costatarne il decesso. Sarà necessario dunque effettuare un’autopsia sul corpo della 40enne per comparare la carica batterica del cibo del ristorante con quello consumato dalla vittima e poi capirne il nesso.

Dopo la tragedia, e la relativa denuncia, i carabinieri del Nas di Napoli hanno prelevato alcuni campioni e chiuso il ristorante per “situazioni igienico-sanitarie indipendenti dalla campionatura“ : “tutti i cibi presenti nel ristorante. Le campionature sono funzionali dagli esiti delle analisi di laboratorio, che dovrebbero essere pronte entro la fine della prossima settimana, a seconda dei tempi dell’Istituto Zooprofilattico, e al netto di ulteriori accertamenti eventualmente disposti dalla Procura“. Altre indagini sono state fatte sull’abbattitore del locale dove Rossella aveva pranzato un’ora prima della morte.

La famiglia, attraverso il legale, ha fatto sapere: “A nome di tutta la famiglia il fratello della vittima intende sottolineare che “l’intenzione non è mai stata quella di accusare il ristorante. Ma nel ricostruire le tappe della giornata del 9 febbraio è spuntato fuori questo pasto a base di sushi. Chiediamo solo che sia fatta luce sulle reali cause della morte della nostra amata Rossella“.