Investita da un motorino nel cuore di Napoli ma l’ambulanza arriva oltre 40 minuti dopo la prima telefonata. Una giovane di 17 anni, di origini straniere, è stata travolta da uno scooter in via Giordano Bruno. Immediata la chiamata ai soccorsi da parte dei presenti sul luogo dell’incidente, ma l’ambulanza, nonostante la celere telefonata, è arrivata oltre 40 minuti dopo.
Investita in via Giordano Bruno a Napoli, i soccorsi arrivano in ritardo
Il lungo ritardo dei mezzi di soccorso ha scatenato l’indignazione delle tante persone presenti che si sono subito mobilitate per aiutare la giovane, priva di sensi, sull’asfalto. Salvifico l’intervento di un ragazzo di 27 anni, Nicola C., che nonostante non fosse medico, ha praticato le manovre di primo soccorso alla giovane vittima. Guidato dai medici del 118 al telefono, le ha liberato le vie respiratorie evitando così che soffocasse. Quando l’ambulanza è giunta sul posto – dopo una lunga attesa – i sanitari hanno stabilizzato la ragazza e l’hanno trasportata al pronto soccorso. La ragazza è ricoverata sotto osservazione e non è in pericolo di vita.
L’arrivo, troppo tempo dopo, dei soccorsi ha scatenato la rabbia delle persone. “Qui si muore“, ha detto una signora a Vocedinapoli.it. “Ma come è possibile, sta a terra da un sacco di tempo e non è arrivato nessuno“, ha denunciato uno dei testimoni dell’incidente. E ancora: “Se non era per il ragazzo eroe la giovane sarebbe morta“. Un problema, quello dei ritardi dei soccorsi, che troppo spesso si verificherebbe a Napoli. Non è la prima volta che i cittadini lamentano i tempi lunghi d’arrivo delle ambulanze.
Quanto accaduto questa mattina in via Giordano Bruno, strada facilmente raggiungibile, dovrebbe accendere l’attenzione sui tempi d’arrivo dei soccorsi. Andrebbe compreso se oltre un problema di mancanza di mezzi ci sia anche qualche difficoltà nelle procedure, così da poter intervenire e velocizzare l’arrivo delle ambulanze. Questo mercoledì mattina, grazie anche all’intervento di un ragazzo, la giovane vittima non è soffocata. La prossima volta potrebbe non esserci qualcuno in grado di operare le prime manovre di soccorso e un simile ritardo potrebbe avere tragiche conseguenze.
