Voce di Napoli | Navigazione

Strage di Erba, la svolta. Olindo parla dal carcere: “Noi incastrati, ci sono prove e un testimone”

Sedici anni fa a Erba, piccolo comune lombardo in provincia di Como, furono uccise quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre della donna e un’altra residente, Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, è stato l’unico a sopravvivere a quella furia omicida. Sono stati condannati per la strage Rosa Bazzi e Olindo Romano, con quest’ultimo che sta scontando una pena all’ergastolo.

Olindo ha parlato di recente proprio dal carcere di Opera dove è detenuto. L’uomo sta continuando a dichiararsi innocente, affermando che lui e la moglie sono stati incastrati. Queste le sue parole dette all’Adnkronos: “Non so perché non sia stata approfondita la pista dello spaccio di droga, continuo a pensare che sia stato più semplice incastrare due persone come noi non sveglissime e inconsapevoli di quello che ci stava piombando addosso“.

Il suo legale difensore, l’avvocato Fabio Schembri sta lavorando alla richiesta di revisione del processo. Nel mirino finirebbe di nuovo Azouz Marzouk, compagno della castagna e papà del bimbo ucciso. In merito alla moglie Rosa, vista prima di Natale, Olindo ha detto: “La vedo appena è possibile. Sono andato a colloquio da lei a Bollate e sono contento, mi tiene a galla il pensiero che prima o poi si possa accertare che non abbiamo commesso noi quel crimine“.