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Morte Alessandro, presi i telefoni dei ‘fratelli’, in quelle chat la verità: “Bene, così adesso sapranno”

Per la morte di Alessandro Cascone, probabilmente suicidatosi dalla finestra della sua abitazione a Gragnano, continuano le indagini. La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro dei telefoni dei ragazzi indagati.

L’ipotesi è di istigazione al suicidio per aver spinto il 13enne a uccidersi a causa di gravi atti di cyberbullismo, ma probabilmente anche bullismo reale. Il legale della loro famiglia, l’avvocato Salvatore Esposito, ha dichiarato:“Oggi gli inquirenti hanno disposto il sequestro dei cellulari dei sei ragazzi indagati – spiega l’avvocato – e si tratta di una decisione che i miei clienti hanno accolto con sollievo”. “I militari – prosegue Esposito – hanno anche eseguito una perquisizione nell’abitazione della famiglia che ha dato esito negativo”. “I tre ragazzi che assisto – ha concluso – si dichiarano estranei ai fatti e sperano che le indagini possano quanto prima chiarire le circostanze di questa dolorosa vicenda”.

Per la morte di Alessandro ci sono sei indagati: due fratelli maggiorenni, un terzo fratello minorenne, un quarto ragazzo e due ragazze anch’essi minorenni. Secondo alcune ipotesi riportate dai giornali locali Alessandro avrebbe lasciato una ragazzina per una nuova fidanzatina e questo avrebbe scatenato la vendetta. Ci sarebbe infatti la sua ex a capo della banda di bulli.